"Gli inquirenti per mesi
mi hanno detto che con i pochi indizi raccolti non c'era molto
da fare: hanno escluso tutti i nostri dna, erano tutti
incappucciati, qui da me non c'erano telecamere quindi sono mesi
che non so nulla". È lo sfogo di Domenico Iezzi, il 73enne
commerciante di San Vito che il 26 marzo scorso fu brutalmente
percosso e rapinato e a cui i banditi hanno tagliato un dito.
"Da allora - dice ancora Iezzi - non ho saputo niente della mia
vicenda, per qualche mese si è vista qualche pattuglia dei
carabinieri, adesso neanche più quella".
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