Nonostante le avverse
condivisioni meteorologiche abbiano caratterizzato gran parte
della settimana, la edizione 725 della Perdonanza celestiniana,
coincisa con il decennale del sisma, ha fatto registrare numeri
da record: secondo una prima stima sono state complessivamente
almeno 100mila, tra cui una buona fetta di turisti, le persone
che hanno fatto da cornice ai sette giorni di eventi, un
cartellone nutrito ed apprezzato, sia spettacolistico sia
religioso che ha preso il via lo scorso 23 agosto. A favorire
questa affluenza record, per la verità, ha concorso il fatto che
in prossimità degli eventi più attesi il tempo ha concesso una
tregua permettendo alla gente di assistere.
Il dato che ha soddisfatto residenti e commercianti,
soprattutto quelli del centro storico che hanno animato con le
loro vetrine la Festa aquilana, emerge proprio nel giorno della
conclusione dell'evento che porta L'Aquila all'attenzione
nazionale ed internazionale per il messaggio di pace e
fratellanza di Celestino V, il Papà del Gran Rifiuto, lanciato
nel 1294.
In serata, al termine della Santa Messa celebrata
dall'arcivescovo metropolita dell'Aquila, il cardinale Giuseppe
Petrocchi, è stata chiusa la Porta Santa della basilica di
Collemaggio, che era stata aperta del cardinale Giuseppe
Bertello ieri alle ore 18 e 52, al termine del corteo della
bolla del Perdono che ha richiamato circa 10mila persone. E sono
state migliaia i fedeli che hanno nel corso della notte hanno
oltrepassato la Porta per lucrare l'indulgenza plenaria.
"Questa edizione della Perdonanza, ricorre, come è noto, nel
decimo anniversario del terremoto. Da credenti, non possiamo
limitarci a 'subìre' gli eventi, accettandoli con rassegnazione,
ma siamo chiamati ad 'interpretarli' alla luce del Vangelo e
riconoscere il flusso di grazia che li attraversa. Per questo,
accompagnati da Papa Celestino dobbiamo varcare la 'porta degli
eventi', per leggere ciò che il Signore, crocifisso-risorto, ha
scritto in queste pagine dolorose della nostra storia - ha detto
nell'omelia Petrocchi - L'Aquila ha una missione da svolgere,
con le parole e nei fatti: quella di proclamare la Civiltà della
Perdonanza". Petrocchi ha sottolineato l'importanza della
Perdonanza spiegando di ritrovarsi "nelle parole forti di Papa
Francesco, il quale ha dichiarato che nell'eredità spirituale ed
etica di Celestino V compare 'la profezia di un mondo nuovo:
misericordia è profezia di un mondo nuovo, in cui i beni della
terra e del lavoro siano equamente distribuiti e nessuno sia
privo del necessario, perché la solidarietà e la condivisione
sono la conseguenza concreta della fraternità'".
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