"Io sono nella condizione di poter
dire che l'autorità giudiziaria, in una sede istituzionale, è
disposta ad interloquire con le Prefetture, col presidente della
Regione e con coloro i quali hanno una veste istituzionale. Il
soggetto gestore, cioè Autostrade per l'Italia, deve produrre un
'fatto nuovo', nel rispetto dei ruoli e delle competenze
dell'autorità giudiziaria, anche concordatamente con l'autorità
giudiziaria". Lo afferma il senatore Luciano D'Alfonso, ex
governatore dell'Abruzzo, a margine del maxi vertice che si è
svolto oggi sulla questione dell'autostrada A14.
"Autostrade - sottolinea - non sta presentando una domanda di
pensione, per cui fa l'istanza e aspetta che dicano ciò che deve
essere detto. Va determinata una lettura attenta sia degli
appunti dell'autorità giudiziaria che delle relazioni tecniche.
Su questo va coinvolta la massima bravura per trovare una
maniera di interloquire con l'autorità giudiziaria per fare in
modo che all'istanza con certezza segua il consenso. Ma non va
bene che Autostrade continui a fare istanza quasi nella sua
esternalità, nella sua separatezza. Rispetto alla prima volta
del diniego c'è stato un fatto nuovo, che non è stato
sufficiente, e l'atteggiamento positivo della direzione generale
vigilanza autostradale del Mit".
"A questo deve seguire un ulteriore fatto nuovo che deve
mettere in campo autostrade per ottenere una gradazione
dell'inibizione. Ad oggi è inibito per un certo numero di
carichi un certo numero di opere d'arte dell'infrastruttura
autostradale. Per fare in modo che questa inibizione si
rimpicciolisca e conosca una gradazione va prodotto un fatto
nuovo, concordatamente e se diciamo concordatamente è perché è
possibile", conclude D'Alfonso, ricordando che "la riunione è
stata convocata per due questioni: la gestione dell'emergenza,
su cui tutti hanno risposto collaborativamente, e la seconda su
come rimuovere l'emergenza".
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