Una luce accesa sul balcone o alla finestra in tutte le case degli italiani in ricordo del sisma dell'Aquila in cui morirono 309 persone, per una commemorazione inedita e unica a causa delle rigide misure restrittive legate all'emergenza del Coronavirus: stasera, alle 23.30, ci sarà una cerimonia con tre autorità, che su mandato dei Comitati dei familiari delle vittime, rappresenteranno il sentimento della popolazione colpita dalla tragedia del 6 aprile 2009. Ci saranno lo Stato, rappresentato dal prefetto, Cinzia Torraco, il Comune dell'Aquila con il sindaco Pierluigi Biondi, e il primo cittadino di un paese del cratere sismico, Francesco Di Paolo di Barisciano.
Il sindaco Biondi ha proclamato per domani la giornata di lutto cittadino e ha rivolto un appello a tutti gli italiani affinché esprimano "la partecipazione al lutto in ricordo delle vittime, anche illuminando, nella notte fra il 5 e il 6 aprile, i balconi o le finestre degli edifici". L'invito è stato raccolto dal presidente nazionale dell'Anci, Antonio Decaro, che lo ha girato a tutti i sindaci d'Italia. "Oggi come ieri - ha dichiarato il sindaco Biondi - viviamo un dramma terribile. La triste ricorrenza del terremoto, quest'anno, oltre che essere un doveroso omaggio ai lutti di 11 anni fa, va intesa come un momento di profonda partecipazione e vicinanza alle vittime di questi giorni, a causa dell'infausta epidemia del coronavirus, e alle loro famiglie". Alle 23.30 in Piazza Duomo verrà acceso, a cura di un vigile del fuoco, un braciere posizionato nei pressi della Chiesa di S.Maria del Suffragio. I momenti della breve cerimonia saranno ripresi e resi disponibili sulla pagina internet ufficiale del Comune dell'Aquila e sui relativi canali social dell'ente. Dopo l'accensione, le autorità entreranno in chiesa. Il prefetto renderà omaggio alle lapidi commemorative delle vittime del terremoto nella Cappella della Memoria, mentre il sindaco Biondi pronuncerà una breve allocuzione a ricordo delle vittime nella contingenza dell'epidemia. Sarà presente il cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo dell'Aquila, che subito dopo celebrerà la funzione religiosa, rigorosamente a porte chiuse.
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