"Una giornata che ha fatto da
spartiacque nella storia personale di oltre 100 mila persone e
nella storia di una regione intera. L'Aquila rivive la domenica
delle Palme, come 11 anni fa visse l'ultima giornata della sua
'vita normale';dopo quella notte, nulla è stato come prima. La
domenica delle Palme ,al tempo del covid19 ,per noi sarà dolore
sommato a preoccupazione e ad altro dolore". Così il
coordinatore regionale della Lega, il deputato aquilano Luigi
D'Eramo, sulla commemorazione di questa notte legata
all'undicesimo anniversario del terremoto dell'Aquila, che si
celebrerà senza corteo e fiaccolata per i divieti della
emergenza covid-19.
"Quest'anno non potremo ricordare con le nostre fiaccole chi
non c'è più, lo faremo raccogliendoci in silenzio da casa. Una
sofferenza che si fa ancora più profonda nella solitudine di
questa quarantena - conclude D'Eramo che invia "il mio
affettuoso pensiero e tutto il mio cordoglio alle famiglie delle
vittime".
Il vice presidente del Consiglio regionale Roberto
Santangelo, del gruppo civico di Azione politica, sottolinea che
"nonostante non possiamo partecipare al corteo e alla santa
messa, saremo uniti nel ricordo a distanza e forse, proprio per
tale ragione, ci sentiremo ancora più vicini alle famiglie delle
vittime".
"Ogni 6 aprile rivedo nei miei occhi quella distesa infinita
di bare allineate nel cortile della Guardia di Finanza per la
funzione solenne di Stato. Alla collettività, alle famiglie è
stata data la possibilità di abbracciare, per l'ultimo saluto, i
propri cari ed è stato straziante. Forse, proprio per tale
ragione, comprendiamo l'angoscia di tutti coloro che, in questi
giorni, non possono vedere, baciare, stringere a se, i cari
deceduti a causa del virus, mentre la televisione ci mostra i
feretri silenziosi e disadorni di fiori che vengono caricati su
squallidi camion militari. Il terremoto è stato un evento non
prevedibile, dagli effetti talmente devastanti da minare le
nostre certezze - conclude Santangelo -. Noi non molliamo".
"Come se non bastasse, L'Aquila, in questa triste ricorrenza,
è di nuovo avvolta da un silenzio tombale dovuto alle misure del
governo e alla quarantena. Ma la nostra città e la nostra
regione si rialzeranno più forti di prima - dichiara il vice
presidente della giunta regionale, l'aquilano Emanuele
Imprudente.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA