"La riapertura delle attività
produttive e industriali dell'Aquila e della provincia, nella
cosiddetta Fase 2, presuppone interventi immediati di
detassazione di tutte le imposte locali e di sostegno concreto
alle imprese del territorio che, da sole, non hanno la forza
economica e organizzativa per ripartire. Si rischia il tracollo
e la perdita di migliaia di posti di lavoro". E' la richiesta
avanzata dal delegato regionale alla ricostruzione di
Confindustria Abruzzo, Ezio Rainaldi, nel corso di una video
conferenza venerdì scorso, alla presenza del vice sindaco,
Raffaele Daniele e dei rappresentanti di alcune associazioni di
categoria.
"Nell'incontro, sulla linea di quanto già espresso da
Confindustria in altre sedi - afferma Rainaldi - abbiamo messo
sul tavolo una serie di proposte concrete, finalizzate a
sostenere il mondo imprenditoriale locale in questa
difficilissima fase di stop produttivo e nella successiva
ripartenza. Ricordiamo che oltre il 70% delle aziende della
nostra provincia e della città dell'Aquila sono ferme e che
Confindustria rappresenta, con i suoi iscritti, almeno il 60%
dell'apparato produttivo locale, dalla grande industria alle
medie e piccole imprese. Il rischio di caduta, che vive il
comparto produttivo, dell'artigianato e del commercio è
altissimo e non consente di abbassare la guardia. Siamo in un
territorio già duramente colpito dal sisma che, avendo già
subìto le conseguenze economiche di una calamità naturale come
il terremoto del 2009 e quello del Centro-Italia, non è in grado
di ricominciare, di nuovo, con il solo supporto della
sospensione momentanea delle tasse o con prestiti bancari da
restituire".
Queste le proposte di Confindustria. "Risulta, al momento,
fondamentale - incalza Rainaldi - prevedere un abbattimento
della tassazione locale, come chiesto a gran voce da
imprenditori, commercianti e artigiani, un'immissione immediata
di liquidità, attivando un tavolo di confronto con le banche
locali per studiare misure agevolative consone alle esigenze
delle nostre imprese, attingere al canale dei fondi Restart
riconvocando il Comitato di indirizzo, che può stabilire la
destinazione delle risorse e dei progetti per utilizzare i fondi
Cipe. Da ultimo, risulta indispensabile aprire un'area di crisi
che, attraverso l'unificazione delle 'zone-cratere' del
Centro-Italia, consenta di rientrare in una pacchetto di
agevolazioni finalizzate ad ottenere adeguate misure per un
territorio in estrema sofferenza. Agevolazioni a beneficio,
soprattutto, delle piccole realtà imprenditoriali".
Rainaldi spiega come "Confindustria si senta portatore degli
interessi di tutte le attività, non solo della grande industria
presente sul territorio, ma di tutte le realtà imprenditoriali,
dai numeri meno evidenti, ma che rappresentano l'ossatura del
sistema economico locale. Anche i fondi Mise rivolti
all'innovazione potrebbero essere utilizzati, ma per far ciò
occorre una sinergia tra tutti gli attori presenti - sottolinea
Rainaldi - una sinergia che, spiace constatare, ancora non viene
ben compresa e attivata, dato che si continuano a convocare
riunioni separate, impedendo così un confronto unitario tra
tutte le associazioni di categoria e i vari portatori di
interesse".
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