"Nella città di
Francavilla abbiamo notizia di almeno alcune decine di tamponi
in attesa. Si tratta in parte di prime diagnosi, e in parte di
tamponi post patologia volti alla verifica dell'avvenuta
guarigione. Lo sappiamo dagli stessi pazienti che mi hanno
contattato al cellulare per fare da tramite con la Asl per i
solleciti, perché in via ufficiale in tutte queste settimane non
sono mai stato contattato né dall'Azienda, né dalla Regione" Lo
dice all'ANSA il sindaco di Francavilla Antonio Luciani.
"Ieri ho contattato io l'Assessore regionale alla Sanità,
Nicoletta Verì, per rappresentarle questo ed altri disagi con
cui abbiamo quotidianamente a che fare. Tutto questo fuor di
polemica - prosegue Lucviani - qui non si tratta di stabilire
chi è più bravo e chi è meno bravo, ma di dare risposte ai
cittadini che da settimane aspettano di avere informazioni sul
proprio stato di salute per organizzare la propria vita. Altro
problema riguarda la comunicazione dell'avvenuta guarigione, che
dovrebbe avvenire a seguito di due tamponi post covid risultati
negativi. Ad oggi Francavilla ha tre guariti in queste
condizioni, che non sono mai stati avvisati in via ufficiale.
Anche questo ho rappresentato alla Verì, avendo la conferma che
ad oggi non vi è una procedura di comunicazione della condizione
di guarigione. Quanto ai tamponi, abbiamo appreso dalla stampa
la dichiarazione con la quale la Regione dice di aver processato
test sino al 21 aprile. Non quelli di Francavilla,
evidentemente: alcuni nostri concittadini attendono infatti i
risultati di tamponi fatti all'inizio del mese di aprile.
L'ultima anomalia riguarda la procedura di somministrazione dei
tamponi ai covid positivi: ho notizia che per il tampone di
controllo il cittadino , positivo, deve recarsi in ospedale per
effettuarlo, cosa che mi appare un assurdo: il fatto che un
cittadino, potenzialmente ancora positivo, possa uscire di casa
va in palese contrasto con quanto da dichiarare in
autocertificazione, nella quale si richiede di sottoscrivere di
non essere positivi al coronavirus. E poi mi chiedo: poniamo
che, malauguratamente, il paziente nel suo tragitto verso il
vicino nosocomio, accusi un malore o abbia un incidente, quale
problema di sicurezza e di pubblica incolumità si creerebbe?".
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