Ancora morti per esplosivo in
Abruzzo e ancora un incidente per la Esplodenti Sabino di
Casalbordino. Ai tre morti di oggi nella azienda frentana si
deve aggiungere Bruno Molisani, che nel 1992 aveva 48 anni e che
saltò in aria per colpa di una spoletta che innescò una
esplosione. Da allora la azienda frentana ha visto altre
sciagure: due i feriti gravi rimasti coinvolti nell'esplosione
avvenuta nel 2009. Uno degli operai subì ustioni di secondo e
terzo grado su 70 per cento del corpo. Nel 2015 nella sede di
Noceto (Parma) poi altri due operai subirono fratture e ferite
gravi a seguito di una nuova esplosione.
Negli ultimi 30 anni si segnalano 10 casi di esplosioni da
polvere pirica sia in aziende di fuochi d'artificio o depositi:
i più gravi furono quelli di Balsorano (L'Aquila) quando a
saltare in aria fu una fabbrica di fuochi d'artificio che
provocò 6 morti e 4 feriti. Altri gravi incidenti da menzionare
si registrarono nel 2013 a Cipressi di Città' S.Angelo (Pescara)
con 4 morti tra lavoratori e proprietari di una azienda di
fuochi pirici, a cui si aggiunse tragicamente a distanza di 6
mesi il decesso del vigile del fuoco Berardinucci per le ferite
causate da una ulteriore esplosione posteriore, a cui è stata
intitolata successivamente la caserma del Corpo a Pescara.
L'anno successivo fu la volta della tragedia di Tagliacozzo
(L'Aquila) quando nel luglio del 2014 saltò in aria l'azienda
Paolelli uccidendo sul colpo 3 persone.
Con la tragedia di oggi nella fabbrica Esplodenti di
Casalbordino sale così a 21 il calcolo tragico delle vittime in
Abruzzo dal 1992 ad oggi.
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