"Oltre a questi fondi - ricorda
la struttura commissariale - ci sono 2,95 miliardi di euro della
programmazione comunitaria, che devono ancora essere
finalizzati, ma che sono essenziali per integrare la
ricostruzione ed i progetti di sviluppo". Su queste risorse,
aggiunge, "innanzitutto, si fa affidamento per finanziare il
superbonus cratere, con l'estensione delle detrazioni al 2026 ed
il loro ampliamento anche alla ricostruzione e riparazione degli
edifici produttivi - oggi esclusi - e soprattutto con la
reintroduzione dell'obbligo di miglioramento sismico degli
edifici, non previsto dall'attuale superbonus sisma".
Altre linee di intervento riguardano lo sviluppo della rete
di comunicazioni a banda larga, l'efficientamento energetico
degli edifici scolastici, la realizzazione di nuove scuole, la
sicurezza sismica dei luoghi di culto, il rafforzamento delle
infrastrutture viarie e ferroviarie, la telemedicina e
l'assistenza di prossimità, misure per l'impresa verde,
l'economia circolare, il turismo e la cultura.
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