Nelle tre località abruzzesi
inserite in zona rossa - San Giovanni Teatino, Atessa (Chieti) e
Tocco da Casauria (Pescara) - è vietato entrare e uscire dai
confini comunali anche per motivi di lavoro. Lo si può fare solo
con apposita autorizzazione del sindaco. E' questa
l'interpretazione dell'ordinanza firmata ieri dal presidente
della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, secondo quanto riferito
all'ANSA da esponenti del Gruppo tecnico scientifico (Gts)
regionale, cioè l'organismo che ha fornito indicazioni per la
stesura del provvedimento.
Già da ieri i sindaci sono sul piede di guerra proprio per
quanto riguarda gli spostamenti legati alle motivazioni di
lavoro. I primi cittadini di Atessa e San Giovanni Teatino, in
una nota ufficiale in cui chiedevano chiarimenti, hanno
autorizzato l'entrata e l'uscita per motivi di lavoro.
L'ordinanza, nell'istituire la zona rossa, si rifà all'articolo
3 del Dpcm del 3 dicembre 2020, ma inserisce ulteriori
restrizioni, prevedendo solo poche deroghe. Proprio per questo
gli stessi esponenti del Gtsr parlano di "zona rossa
rinforzata".
Intanto il sindaco di San Giovanni Teatino, Luciano
Marinucci, vista l'istituzione della zona rossa e considerando
il "forte e costante aumento dei contagi soprattutto nell'area
metropolitana", ha sospeso in via precauzionale le attività
didattiche in presenza fino al 13 febbraio.
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