Di fronte alle ventilate ipotesi
di allungare la durata dell'anno scolastico a tutto giugno, la
Flc Cgil Abruzzo Molise, dichiara la sua ferma contrarietà.
"Partiamo da un dato di fatto - si legge in una nota - tra le
mille difficoltà prodotte dalla pandemia e le inefficienze che
abbiamo denunciato, una cosa è innegabile: la scuola ha retto e
ha fatto la sua parte, nonostante scelte sbagliate a livello
ministeriale e nonostante l'inefficienza delle Regioni nella
gestione dei presìdi sanitari e dei trasporti".
"Le scuole dell'infanzia e del I ciclo - si prosegue nella
nota - hanno ripreso le attività in presenza dal mese di
settembre più o meno regolarmente in tutto il Paese e le scuole
secondarie di secondo grado hanno proseguito l'attività
didattica, pur in buona parte a distanza, con impegno, dedizione
e senza risparmio di energie da parte di docenti e alunni. In
tutti i casi l'offerta formativa è stata garantita nel corso dei
mesi dalla fatica quotidiana di tutto il personale scolastico
che si è cimentato, con modalità innovative, nella riconversione
immediata della garanzia del diritto all'istruzione".
Secondo la Flc Cgil "il tema del recupero degli apprendimenti
esiste e siamo pronti a discuterne, ma la soluzione non può
essere il prolungamento generalizzato del calendario, che appare
una soluzione semplice ad una situazione invece complessa e
variegata. Ci sono scuole che hanno la necessità del recupero e
altre che non ce l'hanno. La risposta non può che essere la
valorizzazione dell'autonomia delle singole unità scolastiche,
che potranno fare le scelte più giuste ai fini del recupero di
eventuali deficit formativi, commisurandole alle reali necessità
dei propri istituti. I Collegi dei docenti e i Consigli di
classe sapranno rimodulare le attività di lezione e di recupero
in modo mirato rispetto ai bisogni formativi dei loro alunni".
"Ma per fare questo - sottolinea il sindacato - le scuole
dovranno avere le giuste risorse, non solo finanziarie. Non
possiamo dimenticare che in Abruzzo, quest'anno ci sono stati
oltre 4.600 i lavoratori precari: ai 594 docenti curriculari e
700 ATA, si aggiungono oltre 1500 docenti di sostegno e i circa
1900 posti aggiuntivi per l'organico di emergenza attribuiti
all'Abruzzo (1.000 docenti e 900 Ata, che scadranno e vanno
assolutamente rinnovati). Occorre una procedura semplificata per
l'assunzione dei precari e un investimento sulla loro
formazione. Abbiamo da tempo proposte chiare e articolate per la
scuola del Paese che siamo pronti ad avanzare al premier
incaricato".
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