Nell'area Pescara Chieti la
viariante inglese del coronavirus è ora responsabile di oltre
l'80% dei contagi. E' quanto emerso dagli accertamenti del
laboratorio di Genetica molecolare - Test Covid-19
dell'Università 'd'Annunzio' di Chieti. Dalle ultime attività,
eseguite su un campione rappresentativo di tamponi risultati
positivi, è emerso che la prevalenza della variante inglese,
dopo un periodo di plateau al 70%, raggiunge ora l'82%.
L'area metropolitana a cavallo tra le province di Pescara e
di Chieti ormai da settimane è martoriata dal Covid-19. I numeri
dei contagi, da inizio febbraio in poi, hanno raggiunto livelli
mai visti prima. La prevalenza della variante inglese, aumentata
rapidamente nei giorni della crescita repentina dei contagi, era
arrivata al 70%. In affanno gli ospedali, soprattutto quello di
Pescara.
Il capoluogo adriatico, Chieti e, più in generale, l'area
metropolitan sono in zona rossa dallo scorso 14 febbraio. Le
maggiori restrizioni, di fronte alla rapida diffusione della
variante, hanno fatto fatica: solo in questi giorni, dopo oltre
un mese, si vedono i primi effetti delle misure per quanto
riguarda i nuovi casi, ma la pressione sugli ospedali è ancora
fortissima.
Il laboratorio di Genetica molecolare dell'ateneo di Chieti è
stato indicato dalla Regione Abruzzo, insieme all'Istituto
Zooprofilattico dell'Abruzzo e del Molise di Teramo, per le
attività di sequenziamento del virus. Il primo caso accertato di
variante inglese risale alla metà di dicembre.
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