La digitalizzazione dell'economia
nel contesto della pandemia ha evidenziato che Il grado di
digitalizzazione di un territorio è indispensabile per
sostenerne la competitività e per promuovere l'inclusione
sociale nel lungo periodo. Alla vigilia dell'emergenza
sanitaria, l'indicatore della digitalizzazione dell'economia e
della società abruzzese risultava inferiore alla media
nazionale. Durante la pandemia l'utilizzo delle forme di lavoro
agile si è rivelato più diffuso tra le aziende che maggiormente
avevano investito in digitalizzazione, contribuendo a facilitare
la riorganizzazione dei processi produttivi imposta dalla
pandemia. Il ricorso alla didattica a distanza ha determinato
anche in Abruzzo una spinta alla digitalizzazione delle scuole e
al potenziamento delle dotazioni informatiche degli studenti,
sostenuta dagli stanziamenti governativi a favore delle scuole e
delle famiglie.
"Il grado di digitalizzazione dell'Italia nei paesi Ocse occupa
gli ultimi posti e l'Abruzzo è in fascia inferiore alla media
nazionale", ha detto Dealma Fronzi, direttore della filiale
regionale L'Aquila della Banca d'Italia, nell'ambito della
presentazione del rapporto annuale 2020. Colmare il divario
digitale, evindeziatosi durante la pandemia è la priorità di
tutti gli ambiti economico - sociali de paese "La banche hanno
ampliato i servizi internet forniti alla clientela, ma c'è
ancora molto da fare per rispondere alle cresciute necessità
della popolazione che è ormai abituata ai servizi digitali. Lo
sforzo del Governo è andato verso la digitalizzazione,
soprattutto per far fronte alle necessità sorte per lo smart
working e la didattica a distanza, particolarmente sentiti in
Abruzzo dato il periodo prolungato di chiusura a causa della
forte incidenza della pandemia sulla popolazione. Occorre
investire, attraverso l'utilizzo dei fondi europei, per
recuperare il gap della modernità che divide l'Italia dagli
altri paesi", conclude il direttore filiale regionale Banca
Italia
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