Dal Rapporto su Economia Abruzzo
di Banca Italia emerge che la redditività delle imprese è
stimata in forte calo nel 2020, avvicinandosi a livelli minimi
toccati nel 2012. Le accresciute esigenze di liquidità, anche
per finalità precauzionali si sono riflesse aumento della
domanda di credito. Le misure straordinarie di sostegno disposte
dal Governo hanno favorito il soddisfacimento delle richieste di
finanziamento delle imprese; i prestiti bancari hanno
progressivamente accelerato, soprattutto per le aziende di
piccola dimensione. Nel mercato del lavoro la pandemia ha
determinato anche in Abruzzo un netto peggioramento del quadro
occupazionale. Il tasso di attività è sceso di oltre 2 punti
percentuali, al 63,6%, a fronte del calo del numero di persone
in cerca di occupazione. Le assunzioni di lavoratori dipendenti
(al netto delle cessazioni) sono diminuite, in particolare nel
comparto dei servizi e per le forme contrattuali meno stabili,
ne hanno risentito soprattutto i giovani e le donne. Nei primi
quattro mesi del 2021 si è tuttavia registrata una ripresa della
creazione netta di posizioni lavorative, in particolare con
forme contrattuali a tempo determinato. Il ricorso agli
strumenti di integrazione salariale è stato eccezionalmente
elevato, soprattutto nei primi mesi dell'emergenza sanitaria. I
redditi delle famiglie sono stimati in calo di oltre il 3%, una
flessione lievemente più accentuata rispetto al dato medio
nazionale. Il calo è stato limitato dall'accresciuto ricorso
alle diverse forme di sostegno del reddito. La marcata riduzione
dei consumi, più intensa del calo del reddito, da ricondurre
anche a motivazioni di tipo precauzionale, ha determinato un
significativo aumento delle disponibilità liquide delle
famiglie. A maggio dell'anno in corso il clima di fiducia delle
famiglie ha fatto registrare un significativo miglioramento.
I prestiti al settore hanno ristagnato, prevalentemente per il
minor ricorso al credito al consumo. Il calo degli acquisti di
abitazioni ha determinato una diminuzione delle nuove erogazioni
di mutui nella media dell'anno. Nel 2020 i prestiti all'economia
abruzzese sono tornati a crescere in misura sostenuta, sospinti
dall'incremento dei finanziamenti alle imprese. Pur in presenza
di un forte peggioramento della congiuntura, il flusso di nuovi
crediti deteriorati è rimasto pressoché invariato, anche grazie
alle misure governative di sostegno ai redditi, alle garanzie
pubbliche e alle moratorie sui prestiti. Le banche hanno
tuttavia aumentato in modo marcato la quota di finanziamenti in
bonis classificati come rischiosi. La raccolta bancaria da
famiglie e imprese residenti è cresciuta, in particolare nelle
forme più liquide, come i depositi in conto corrente. Il numero
delle banche operanti in Abruzzo è rimasto invariato, mentre si
è ulteriormente ridotto il numero di sportelli operativi, al
ridimensionamento della rete distributiva tradizionale ha fatto
seguito un ulteriore ampliamento dell'offerta online dei servizi
finanziari.
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