A quasi 13 anni dal terremoto del
6 aprile 2009, l'andamento della ricostruzione post-sisma e il
progressivo rientro di inquilini privati e aziende nel centro
storico dell'Aquila hanno restituito a quest'area un valore
immobiliare medio simile a quello di altri capoluoghi di
provincia del centro Italia. Tuttavia, permane una differenza
sensibile di prezzi tra il centro e le immediate periferie, con
borghi e frazioni più distanti.
Questo si evince dalle stime elaborate sul valore immobiliare.
"Nel corso del febbraio 2022", riporta Immobiliare.it, "il
prezzo medio richiesto per gli immobili in vendita a L'Aquila è
stato più alto nel centro storico con 1.937 euro a metro quadro.
Al contrario, il prezzo più basso è stato nelle frazioni di
Paganica, Tempera, Collebrincioni, Assergi con una media di 879
euro al metro quadro".
Nei palazzi storici ricostruiti il valore può superare anche
i 3mila euro. Nello stesso periodo, il prezzo richiesto per gli
immobili in affitto "è stato di 7,22 euro al mese in centro. Il
prezzo più basso è stato rilevato nelle frazioni di Roio,
Bellavista, Pianola - riporta ancora Immobiliare.it con una
media di 5,01 euro al mese per metro quadro".
"L'intervento statale nella ricostruzione può assorbire gran
parte dei danni sismici, ma è estremamente costoso e i benefici
sono sempre fortemente polarizzati all'interno delle comunità
locali", valuta il ricercatore del Gssi Giulio Breglia, autore
di una tesi di dottorato che mette a confronto l'andamento del
mercato immobiliare in aree colpite da disastri naturali.
"L'Aquila ha finalmente ritrovato un valore degli immobili
competitivo grazie alla ricostruzione pubblica e privata.
Naturalmente, i prezzi sono calati negli ultimi 2-3 anni per
effetto delle dinamiche della crisi e della pandemia". "Il
mercato aquilano risente di prezzi stagnanti - avverte
l'immobiliarista Sergio Adriani - Questo è anche l'effetto del
meccanismo della sostituzione edilizia".
Si parla dei cosiddetti "alloggi equivalenti", vale a dire unità
immobiliari abitative, dislocate sul territorio comunale
dell'Aquila, danneggiate dal sisma e poi cedute al Comune in
cambio di un corrispettivo economico per i proprietari. "Per
questi edifici sono stati fissati valori dai 1.500 ai 2.500 euro
al metro quadro, da periferie e frazioni al centro, con i valori
più alti. E questo ha influenzato il mercato".
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