Il Ministero
dell'Ambiente e della Sicurezza energetica ha firmato il decreto
direttoriale e il relativo contratto che rende esecutivo
l'accordo tra Mase e Ati guidata dalla Dec Deme che si era
aggiudicata il bando del 2015 per le opere di bonifica e messa
in sicurezza delle "aree esterno Solvay" del Sito di Interesse
Nazionale di Bussi sul Tirino nel 2018.
Si tratta delle aree a monte del sito industriale denominate 2A
e 2B, che erano tra le più inquinate dell'area, la più grande
discarica di sostanze chimiche d'Italia, limitrofa al fiume
Tirino. Nel dare la notizia il viceministro dell'Ambiente e
Sicurezza Energetica Vannia Gava che quantifica liIl valore
dell'intervento a circa 46 milioni di euro. Si tratta di una
parte della somma a suo tempo stanziata dall'allora
sottosegretario alle Finanze Giovanni Legnini come fondi per la
Ricostruzione del terremoto dell'Aquila del 2009 per la bonifica
al fine della reindustrializzazione del sito.
"Procediamo con azioni attese dal territorio che ha dovuto
convivere per troppo tempo con problematiche ambientali
particolarmente preoccupanti. Come MASE vigileremo l'andamento
degli interventi. Obiettivo è mettere in sicurezza l'area e
restituirle salubrità e una nuova centralità" ha dichiarato il
viceministro Gava.
L'aggiudicazione finale arriva alla fine di uno scontro
istituzionale tra Ministero, Regione e Comune da un lato, con
l'annullamento della gara disposto dai dirigenti ministeriali
nel maggio del 2020: enti e società fecero ricorso al Tar che
respinse le decisioni del ministero nel dicembre dello stesso
anno. Il Consiglio di Stato dette definitivamente ragione alla
Ati nel giugno 2021. Ora quindi a sei anni dall'aggiudicazione
del bando possono partire le operazioni di bonifica integrale
del sito.
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