"Vogliamo risposte immediate
attraverso atti amministrativi che garantiscano la sostituzione
dei medici in servizio ai Nuclei di cure primarie". Sono le
parole di Francesco Marrelli, segretario generale Cgil per la
provincia dell'Aquila, al sit-in a sostegno dei presìdi
distribuiti sul territorio per assicurare la massima
accessibilità dei cittadini all'assistenza di base. Una
mobilitazione che ha portato i manifestanti a occupare,
all'Aquila, una sala nel piano inferiore della sede
amministrativa in via Saragat. I manifestanti, riuniti dai
sindacati Fimmg, Smi, Snami e la stessa Cgil, si sono ritrovati
nel cortile della direzione amministrativa della Asl e hanno
animato una protesta autorizzata che si è mantenuta pacifica,
anche se momenti di tensione sono stati registrati al momento in
cui tutti i partecipanti, e non solo una delegazione, hanno
cercato e ottenuto la possibilità di varcare il cancello di
ingresso per poi entrare nella sede Asl per interagire con i
vertici dell'organizzazione o con rappresentanti degli enti
locali.
Tra i presenti anche alcuni consiglieri comunali e regionali.
Diversamente dalle altre Asl in Abruzzo, la Asl dell'Aquila ha
avviato, da due anni a questa parte, uno smembramento dei
Nuclei, impedendo la sostituzione dei medici prossimi alla
pensione e minacciando, di fatto, la fruizione di un servizio
che preserva la salute di circa 50mila utenti presenti sul
territorio e che va avanti solo grazie al contributo dei giovani
medici che hanno preso in carico gli assistiti già assegnati al
personale in quiescenza.
Il de-finanziamento di queste strutture, portato avanti dalla
Asl, secondo cittadini e sindacati determinerà a breve la
chiusura delle stesse. "Non stiamo occupando questo spazio -
hanno spiegato i manifestanti - ce lo siamo ripreso, questi
luoghi ci appartengono ed è inaccettabile che nessuno tra i
vertici Asl, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi e il
governatore Marco Marsilio, voglia interloquire con noi".
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