"Sono molto preoccupanti le
osservazioni ministeriali che leggiamo in merito alla Riserva
del Borsacchio, soprattutto sul rischio di cementificazione, che
la Giunta uscente ha sempre voluto minimizzare o addirittura
negare": ad affermarlo, in una nota, è Luciano D'Amico,
candidato alla presidenza della Regione Abruzzo con Il Patto per
l'Abruzzo, che continua: "Quelle propinate a gran voce dal
centrodestra, Marsilio in primis, sembrano proprio
rassicurazioni fallaci che si smontano leggendo il documento del
ministero, che esplicita chiaramente come nei territori
interessati dalla Riserva non ci sarà alcuna tutela
paesaggistica e si potrà cementificare in modo pressoché
indisturbato. Tutto questo perché la legge regionale innesca un
mix micidiale, dato dal combinato disposto della riduzione della
Riserva, da un lato, e dalla possibilità di derogare al
regolamento comunale di Roseto e ai piani urbanistici,
dall'altro".
"Viene smentito anche quanto sostiene il centrodestra in
merito alla tutela paesaggistica - prosegue D'amico -
L'applicazione dell'art. 142 del Codice dei beni culturali e del
paesaggio presuppone che esista una riserva. Viene poi
confermato anche quanto abbiamo sempre sostenuto, e cioè che la
legge è illegittima perché non ha rispettato il procedimento
legislativo ed è stata approvata senza coinvolgere gli enti
territoriali interessati. Tutto questo è inaccettabile - incalza
D'Amico - Forza Italia, con l'avallo e il sostegno di Fratelli
D'Italia e Lega, ha sferrato un duro colpo al patrimonio
naturalistico abruzzese. Noi abbiamo il dovere di difendere la
nostra terra da chi non la conosce, non la ama e, soprattutto,
la vede come patrimonio da depauperare in nome del consenso
elettorale, o peggio. Ieri è toccato al Parco Sirente Velino in
provincia dell'Aquila, oggi alla Riserva del Borsacchio in
provincia di Teramo, dobbiamo vigilare affinché non si
verifichino più azioni di questo tipo. Non vogliamo più nella
nostra Regione chi pretende di imporre un'azione di governo
senza l'ascolto dei territori e dei cittadini, senza alcuna
visione di sviluppo sostenibile o senza reale rispetto per una
terra, come la nostra, che viene considerata regione verde
d'Europa proprio per la sua biodiversità", conclude il
candidato.
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