Le casse di risparmio europee sono
pronte a finanziare la transizione ecologica e digitale, a patto
di poter disporre di regole "semplificate e pratiche" che non le
penalizzino e poter vedere riconosciuto, anche fiscalmente, il
loro ruolo di stabilità del sistema e di investitori pazienti.
Tedesco, classe 1967, Peter Simon, è direttore generale
dell'istituto mondiale delle casse di risparmio e del gruppo
europeo (Wsbi-Esbg) e conosce bene i meccanismi della
regolamentazione grazie al suo trascorso di europarlamentare,
anche nella commissione Econ. L'associazione da lui diretta ha
da poco celebrato il congresso a Roma in concomitanza del
centenario della giornata mondiale del risparmio dell'Acri e
Simon in un'intervista con l'ANSA pone l'accento sulle regole,
appunto, ma non solo.
"Le casse di risparmio europee sono state pilastri della
stabilità finanziaria durante le crisi economiche grazie alla
loro gestione prudente del rischio e al loro focus sul
territorio" rivendica e "tuttavia, la legislazione dell'Ue
spesso adotta quadri uniformi, come Basilea III, che possono
avere un impatto sproporzionato sugli istituti di credito più
piccole e regionali. Il pacchetto bancario dell'Ue introduce
misure transitorie, come l'Output Floor, che sarà gradualmente
applicato entro il 2030, ma noi sottolineiamo l'importanza della
proporzionalità nei requisiti normativi per tener conto della
diversità dei modelli bancari in Europa" e consentirci di "
concentrarsi sulla missione principale di supportare Pmi e
famiglie, garantendo che gli oneri di compliance non limitino la
capacità di prestito all'economia reale".
E poi c'è la doppia sfida della transizione ecologica e
digitale che gli stati, alle prese con debiti pubblici elevati
non possono finanziare per intero. "Le casse di risparmio, con
3.700 miliardi di euro in prestiti a famiglie e Pmi, sono
fondamentali per mobilitare capitali privati per le transizioni
verde e digitale. I loro legami profondi con le comunità e la
fiducia tra i risparmiatori le posizionano in modo unico per
canalizzare i fondi in modo efficace". Anche qui però le norme
come il Green Asset Ratio (GAR) e i criteri Do No Significant
Harm (DNSH) "rappresentano ostacoli, specialmente per le banche
che servono le Pmi". Per questo "come Esbg chiediamo "un quadro
normativo semplificato e pratico che ci consenta di investire in
progetti sostenibili senza oneri di compliance eccessivi.
Razionalizzare gli standard di rendicontazione ESG, allineare i
quadri di sostenibilità e migliorare l'accesso ai dati aiuterà
le banche di risparmio a colmare il divario di finanziamento
garantendo rendimenti competitivi per i risparmiatori".
Il risparmio, ricorda infatti, "è una forma di investimento
'paziente'". "Un trattamento fiscale differenziato per gli
investimenti pazienti rispetto a quelli speculativi è
sicuramente un approccio sensato. Tuttavia, è importante
riconoscere che, ai sensi dei trattati Ue, la tassazione rimane
una competenza nazionale, non europea. In Europa, è necessario
rafforzare il ruolo degli investitori istituzionali pazienti,
come i fondi pensione. Incoraggiare gli investimenti a lungo
termine è essenziale, e i lavoratori europei - molti dei quali
attualmente poco coinvolti in questo ambito - dovrebbero essere
guidati verso schemi pensionistici complementari". Per questo
"Qualsiasi iniziativa europea che supporti gli investitori di
capitale di rischio con obiettivi di investimento a lungo
termine rappresenta un passo nella giusta direzione. In linea di
principio, sia gli incentivi fiscali che i meccanismi di
premiazione possono essere strumenti efficaci per promuovere
l'investimento paziente".
Ma appunto regole e fisco non bastano. Bisogna anche lavorare
sui giovani: "è importante evidenziare come il risparmio possa
essere uno strumento potente per la crescita personale e
finanziaria a lungo termine. In questo contesto, Esbg sostiene
l'integrazione dell'educazione finanziaria nei programmi
scolastici dell'Ue, per dotare i giovani degli strumenti
necessari per gestire le proprie finanze. Inoltre, le casse di
risparmio utilizzano strumenti digitali, come piattaforme di
risparmio ramificate, per coinvolgere le nuove generazioni. Ad
esempio, app interattive che mostrano come piccoli risparmi
possano crescere nel tempo, collegando la responsabilità
personale al raggiungimento di obiettivi di vita più grandi".
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