"Allo Youth4Climate ti trovi davanti
ragazze e ragazze dei paesi più poveri che ti raccontano che la
loro popolazione è decimata dalle conseguenze del cambiamento
climatico, che i loro governi parlano parlano e non fanno nulla.
Ci sono momenti in cui esce davvero fuori la rabbia. E quando
hai davanti uno di questi ragazzi, è come se avessi davanti il
loro paese intero". Così Federica Gasbarro, uno dei due delegati
italiani alla conferenza dei giovani sul clima di Milano,
racconta l'atmosfera al centro congresso Mico dove si tiene
l'evento.
"Ogni delegato porta la sensibilità del suo paese - racconta
ancora Gasbarro, 26 anni, studentessa di Scienze biologiche e
green influencer -. Il latinoamericano parla della povertà,
quello del Madagascar dell'acqua. Ma non è difficile parlare di
clima con i miei coetanei. Alla fine ci troviamo tutti d'accordo
nel chiedere ai nostri governi di non rubarci il futuro".
Sono quattro i temi intorno ai quali discutono i quasi 400
giovani delegati da 186 paes, 2 per paese: il ruolo dei giovani
nella lotta alla crisi climatica, la ripresa sostenibile dopo la
pandemia, il coinvolgimento degli attori non governativi nella
lotta al cambiamento climatico, la costruzione di una società
più consapevole delle sfide climatiche. Le proposte uscite dai
tavoli di lavoro saranno raccolte in un documento finale, che
domani mattina sarà presentato all'apertura della Pre-Cop26, il
meeting di Milano che preparerà la conferenza Onu sul clima
Cop26 di Glasgow a novembre.
"Sono molto soddisfatta - spiega ancora Gasbarro - perché
sono tiuscita a far inserire nella bozza di documento la
richiesta ai governi di includere i giovani con azioni concrete
nelle scelte sulla crisi climatica".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA