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ANSAcom - In collaborazione con ANCC-COOP
Il 15% degli italiani nega di fatto il riscaldamento climatico o pensa sia un’esagerazione. Lo rileva il ‘Rapporto Coop 2023 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani’, la cui anteprima digitale è stata presentata a Milano. Sono sempre di più gli eventi estremi legati al cambiamento climatico, nel corso del 2022 si tratta di 2300 eventi estremi (erano stati 146 nel 2010), mentre l’Onu a luglio ha parlato per la prima volta di ‘era dell’ebollizione’. Il mondo, secondo il Rapporto, si dividerà sempre più tra quanti sono preoccupati (in Italia l’85% del campione), quanti intendono impegnarsi (in Italia 1 su 4 ha adottato uno stile di vita sostenibile in ogni ambito della propria quotidianità e 14 milioni sono gli italiani pronti a battersi in prima persona per la tutela dell’ambiente), e coloro che negano il riscaldamento climatico o pensano sia un’esagerazione (15%) o che abbia cause indipendenti dall’attività antropica (19%). Anche tra quanti lo riconoscono, il 14% degli italiani pensa comunque non ci sia più nulla da fare. Peraltro, per gli italiani i responsabili di questa situazione sono soprattutto le imprese, l’Asia e il Nord America, le classi più agiate. Sempre alle imprese, alle istituzioni nazionali e internazionali ma anche ai cittadini spetta porvi rimedio.
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