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ANSAcom - In collaborazione con Consorzio Emmanuel Società Cooperativa Sociale
Valorizzare le pratiche di prossimità per migliorare la società, per rigenerare luoghi ma soprattutto relazioni affinché si faccia quel salto di qualità che metta al centro nei processi decisionali le persone, i loro bisogni, le necessità e i problemi avendo uno sguardo particolare su chi è ai margini delle comunità, ma anche sui giovani. Con questo obiettivo si è aperta oggi a Napoli la quinta edizione della Biennale della Prossimità, manifestazione che proporrà, fino a sabato 5 ottobre, workshop, mostre, eventi, laboratori e attività ludiche che coinvolgeranno circa 600 partecipanti arrivati da tutta Italia. Un fitto calendario di appuntamenti che si svolgeranno in diversi luoghi del capoluogo campano dal teatro Trianon, al Maschio Angioino, l'Albergo dei poveri, le Officine Gomitoli, il Centro Salesiani Don Bosco e la Fondazione Campania Welfare. La manifestazione gode del partenariato della Regione Campania, del Comune di Napoli e di Fondazione Con il Sud. Tantissime le iniziative che declineranno la prossimità come economa, cura, inclusione e visioni future e che metteranno a fuoco i progetti già avviati e le best practice con l'unico fine di migliorare la vita, le condizioni di vita delle persone ponendo alla base le relazioni umane, lo scambio e la capacità di interagire e di ascoltarsi. E tra le pratiche di prossimità 'made in Naples' spicca il lavoro svolto negli ultimi anni da diverse associazioni che si sono messe insieme per 'rigenerare' il rione Sanità che, proprio nell'ottica dell'inclusione, sarà protagonista, venerdì 4 ottobre, dell'evento 'Cibo e natura al rione Sanità', una grande cena aperta alla comunità. Qui le persone 'invaderanno' il quartiere che grazie a pratiche di prossimità è tornato a raccontare a tutti le sue meraviglie proprio partendo dal coinvolgimento dei suoi abitanti e in particolare dei giovani. La serata offrirà anche la possibilità di visitare, accompagnati da guide del territorio, alcuni luoghi d'arte del quartiere popolare di Napoli: la chiesa di Sant'Aspreno che ospita lo Jago Museum, la chiesa di Santa Maria Maddalena ai Cristallini e la Basilica di Santa Maria della Sanità. In questi luoghi, oltre a sorprendenti incontri, si avrà dunque la possibilità di gustare alcune delle pietanze tipiche della tradizione culinaria popolare napoletana.
Come è stato sottolineato dagli organizzatori della manifestazione, la Biennale della Prossimità è frutto di "un percorso partecipato e condiviso" che ha preso il via lo scorso anno ed ha coinvolto sul territorio napoletano 38 associazioni locali che hanno risposto all'appello lanciato dai promotori nazionali (Consorzio Abele Lavoro, Consorzio nazionale Idee in rete, Cnca, Consorzio Emmanuel, Associazione Isnet, Legacoopsociali, Legambiente e Scuola Centrale di Formazione).
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