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ANSAcom - In collaborazione con Eni
"Eni è stata la prima tra le società energetiche a occuparsi di fusione nucleare. L'obiettivo è arrivare all'inizio della prossima decade alla realizzazione di un primo impianto industriale". Lo ha dichiarato Francesca Zarri, director technology, R&D & digital di Eni, nel corso del forum ANSA Incontra "Il futuro dell'energia, le sfide tra tecnologie e sostenibilità". "E' un tema molto vivo. Nel 2018 - ha ricordato - abbiamo creato con il Mit di Boston una società in comune, Cfs, nella quale Eni è il principale investitore, che oggi sta realizzando il primo impianto test. L'obiettivo è arrivare ad avere una quantità di energia netta maggiore di uno". "L'energia della fusione è virtualmente infinita, senza emissioni di Co2 e intrinsecamente sicura. Avviene attraverso la fusione di due isotomi di idrogeno: deuterio e trizio. Il primo si trova nell'acqua di mare, il secondo viene prodotto all'interno del reattore. L'impianto industriale avrà la dimensione di una power station così come le conosciamo oggi", ha spiegato Zarri. Grande attenzione poi alle terre rare: "Stiamo lavorando moltissimo sul riciclo, studiando tecnologie che ci permettano di recuperare terre rare da batterie, macchine, impianti. L'altra grande direttrice è studiare alternative all'utilizzo delle terre rare, come batterie con caratteristiche differenti, che usano materiali più poveri e più comuni. Ad esempio le batterie allo stato solido oppure a flusso", ha detto.
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