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ANSAcom - In collaborazione con Lavazza
"Un chicco di caffè è anche un chicco di pace. Pace che è cultura, educazione, armonia, incontro, dialogo, fiducia, mediazione. Io per tutta la vita ho cercato dialogo e mediazione, soluzioni ai problemi in modo che fossero condivise. Per questo mi piacerebbe costruire un'università, una vera facoltà di mediazione dei conflitti, perché l'accademia possa occuparsi davvero di pace, perché i nostri giovani devono avere la possibilità di prepararsi e formarsi per questo, per i negoziati in favore della pace". Ad esprimere questo desiderio, Rigoberta Menchù, Premio Nobel per la pace nel 1992, intervenuta oggi a Torino all'evento The Coffeeprint of Tomorrow che ha chiuso le celebrazioni per i 20 anni della Fondazione Lavazza.
Pace, ambiente, ruolo delle donne e delle popolazioni indigene, caffè, sono stati i temi al centro del suo intervento.
"Quando vedo una piantagione di caffè rigogliosa - ha sottolineato - con dei bei fiori bianchi, dei bei chicchi, vuol dire che in quel terreno c'è equilibrio. Io sono molto preoccupata per il riscaldamento globale ma forse siamo ancora in tempo per un appello a una cultura della pace intesa anche come armonia, dell'uomo e della terra. Investire nella pace è la grande sfida dell'umanità, degli imprenditori, degli Stati- ha concluso -. Siamo tutti parte di una lotta globale per l'umanità".
ANSAcom - In collaborazione con Lavazza
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