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ANSAcom - In collaborazione con Lavazza
Impegno costante per la sostenibilità, supporto alle comunità produttrici perché diventino sempre di più imprenditrici, formazione, lotta alla deforestazione, tutela della biodivesità, empowerment delle donne e sostegno alle nuove generazioni, perseguendo un prodotto di qualità sotto tutti i punti di vista. Prosegue su questi binari l'impegno per la filiera del caffè e dei suoi produttori da parte di Fondazione Lavazza, che ha chiuso le celebrazioni del suo ventennale con l'evento 'The Coffeeprint of Tomorrow'.
Fra gli interventi, quello della premio Nobel Rigoberta Menchù e del fotografo Steve Mc Curry, che ha ripercorso il suo impegno a fianco di Lavazza che gli ha consentito di trovare quello che cerca quando scatta una foto, "l'umanità, l'empatia, la verità, l'armonia, quindi la storia umana".
A fare gli onori di casa Giuseppe Lavazza, presidente del Gruppo e consigliere della Fondazione, che - ha detto - "guarda ai prossimi 20 anni con l'obiettivo di rendere i coltivatori e le coltivatrici, in particolare le nuove generazioni e le donne, imprenditori e imprenditrici in grado di essere competitivi e di rispondere con efficacia alle nuove sfide, contribuendo alla crescita del sistema paese in cui vivono". Un impegno, raccontato nel libro 'I chicchi che hanno fatto la storia', che in 20 anni si è concretizzato con oltre 50 progetti, 30 supportati attualmente in 17 paesi, a beneficio di più di 94.000 persone.
Fra i progetti, l'adesione dal 2019 al progetto Deforestation free coffee, promosso dallo United Nations Development Programme insieme alle istituzioni dell'Ecuador, che in 3 anni ha realizzato la sua prima produzione di caffè di alta qualità certificata 'deforestation-free'.
"La tutela dell'ambiente è nella nostra Costituzione - ha sottolineato il ministro dell'Agricoltura dell'Ecuador, Danilo Palacios - e come amministrazione lavoriamo sapendo che per arrivare alla sostenibilità ci vuole armonia fra tutti gli attori coinvolti".
"Il modo in cui si stabiliscono impegni globali a livello locale lo vediamo qui. C'è bisogno di fiducia, partecipazione e sforzo coordinato fra i vari player della società, come abbiamo visto con il progetto della Fondazione in Ecuador", ha aggiunto Michelle Muschett (Undp).
Punta invece al supporto dell'empowerment femminile il progetto 'Coffe to be reborn', che ha consentito a 180 donne della comunità indigena di etnia Maya Poq'omchi del Guatemala di diventare autonome, come produttrici e imprenditrici, attraverso programmi di formazione.
Altro obiettivo della Fondazione, poi, il coinvolgimento delle giovani generazioni nella filiera del caffè, sia con programmi di formazione sulle buone pratiche agricole sia col progetto 'A Cup of Learning'. Durante la giornata spazio anche al fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, che ha ricordato l'importanza delle realtà indigene "che rivendicano e hanno la dignità di essere nazione". Infine è stato ripercorso il progetto 'Il caffè come megafono di pace' con il lancio dell'omonimo podcast sulle sfide e le opportunità della filiera caffeicola colombiana.
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