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ANSAcom - In collaborazione con Fondazione Mesit
Riconoscere tutte quelle realtà e quelle persone che in silenzio, giorno per giorno, si impegnano per favorire l'inclusione, il supporto alle persone con disabilità, il contrasto alle diseguaglianze. Sono questi gli obiettivi del Premio PreSa (Prevenzione e Salute), che quest'anno è giunto alla decima edizione, ed è stato conferito oggi a Roma a dieci attori impegnati nel sociale. Il premio è promosso dalla Fondazione Mesit (Medicina sociale e innovazione tecnologica) e dal network PreSa Prevenzione e Salute, con il contributo non condizionante di Sanofi, Gilead e Sobi.
"Il Premio PreSa, giunto alla sua decima edizione nel 2024, non è solo un riconoscimento, è una celebrazione del progresso", ha affermato il presidente di Fondazione Mesit, Marco Trabucco Aurilio. "È l'occasione per raccontare storie straordinarie di innovazione e dedizione: storie di professionisti, di progetti visionari e di soluzioni concrete che hanno migliorato la vita delle persone e il sistema salute nel suo complesso; storia di realtà strutturate, come le associazioni nazionali; ma anche storie, non meno preziose, di azioni quotidiane affidate alla determinazione di singoli individui".
"La decima edizione del premio PreSa è un'occasione importante per festeggiare questo percorso positivo di celebrazione dell'inclusività, dell'attenzione al superamento di tutte le forme di disabilità e di invalidità, con una finalità molto chiara: stimolare le istituzioni, non solo a riconoscere questi casi, ma trovare anche percorsi e definire le risorse per far sì che chi è affetto da disabilità di qualsiasi natura possa vivere pienamente la vita e dare un contributo importante alla crescita del nostro Paese", ha affermato il presidente e amministratore delegato di Sanofi Italia e presidente di Farmindustria Marcello Cattani.
"Il ministero della Salute cerca di dare quotidianamente una risposta ai 13 milioni di disabili del nostro Paese", ha aggiunto Maria Rosaria Campitiello, capo dipartimento della Prevenzione, della Ricerca e delle Emergenze Sanitarie del ministero della Salute. "Insieme al ministero della Disabilità e quello della Famiglia stiamo cercando di dare a queste persone una risposta assistenziale, sanitaria e sociale. La parola inclusione deve essere il nostro input per rispondere alle esigenze quotidiane di queste persone", ha concluso.
Nel corso della premiazione è intervenuto anche il premio Nobel per la Pace 2018 Denis Mukwege. "Per quasi tre decenni, ho trattato a malincuore le conseguenze dell'atroce guerra che affligge la Repubblica democratica del Congo orientale. Donne e bambini sono le prime vittime di questa guerra di aggressione da parte di Ruanda e Uganda. Solo nel 2023, le Nazioni Unite hanno registrato 123.000 casi di violenza di genere nella Repubblica Democratica del Congo, vale a dire che una donna viene stuprata ogni quattro minuti", ha affermato.
"La nostra assistenza mira innanzitutto a trasformare la sofferenza in forza, a trasformare il dolore delle vittime in potere e a mettere le donne in condizione di sviluppare la loro capacità di diventare autonome una volta lasciato l'ospedale.
L'assistenza olistica aiuta le donne a ritrovare la fiducia e l'autostima in se stesse. Il nostro obiettivo è rendere queste cure il più possibile accessibili al maggior numero di donne nella Repubblica Democratica del Congo", ha concluso Mukwege.
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