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ANSAcom - In collaborazione con Camera di Commercio Pordenone-Udine
“Da domani cominceremo già a lavorare alla terza edizione, vista la grande presenza di pubblico e l’interesse che abbiamo raccolto da ospiti e partecipanti”. Lo ha annunciato, guardando già al futuro, il presidente della Camera di commercio di Pn-Ud, Giovanni Da Pozzo, nel suo intervento in chiusura della 2/A edizione di Open Dialogues for the Future, il forum ideato dalla Camera di Commercio Pn-Ud con The European House – Ambrosetti e la direzione scientifica di Federico Rampini che ha portato Udine al centro del dibattito sul futuro, passando attraverso l’analisi geopolitica e l’economia internazionale in un confronto a più voci fra esperti, analisti, docenti, imprenditori e autorità. Tra i progetti per la prossima edizione, ha chiosato Rampini, “nuovi focus accanto a quelli introdotti quest’anno su Usa, Cina e Germania, prendendo ispirazione dai tanti rivoli che I nostri panel hanno introdotto, come l’Arabia e gli Emirati, come il Brasile o l’India”.
“Udine si è confermata, come dall’intuizione del presidente Da Pozzo, il luogo giusto per parlare di questi temi”, ha evidenziato ancora Rampini, ripercorrendo i temi trattati nell'edizione 2024 e in particolare quegli Usa “dove – ha detto - se la politica è in mano a due ottuagenari, l’economia è giovane e corre". E proprio l’economia giovane e innovativa sono state il cuore dell’appuntamento conclusivo, introdotto dal vicesindaco di Udine Alessandro Venanzi e dal videomessaggio del commissario europeo per l’innovazione Iliana Ivanova. A intervenire, moderati dal coordinatore del programma di Odff Filippo Malinverno di Ambrosetti, sono stati Alessandro Tommasi, fondatore di Will Media, piattaforma tecnologica di dialogo con i giovani, e Virginia Tosti, cofondatrice start2impact University, nonché, in collegamento, Serenella Sferza (codirettrice programma Mit-Italy) e Niccolò Calandri (ceo di 3bee, startup nata dal programma Mit-Italy). A corredo, il videomessaggio di Dante Roscini dell’Harvard Business School, sul tema delle differenze del sistema dell’istruzione e alta educazione negli States.
Tra gli spunti, la necessità per i giovani, evidenziata da Tommasi parlando di fake news, “di acquisire le skill utili per discernere l’affidabilità delle fonti e il nostro compito è creare questa consapevolezza, facendo community”. Gli ha fatto eco Virginia Tosti. “Ai nostri studenti diciamo che questa non è l’era delle conoscenze, ma delle competenze, perché le conoscenze sono alla portata di tutti: noi semplicemente tracciamo una strada, con il motto “impara a imparare”. A seguire un confronto con gli Usa in tema di alta formazione: dall’esperienza portata da Niccolò Calandri, è emerso che “la preparazione delle università italiane è di altissimo valore, paragonabile se non superiore a quella delle migliori università americane, anche se in Italia – ha aggiunto -.serve qualcuno che metta a disposizione capacità economica”. Voci all'unisono sulla fuga dei cervelli. “Uscire è un’esperienza, apre la mente”, si è detto, e la fuga “non è preoccupante, se poi alla fine il saldo è positivo e se si riescono ad attrarre giovani talenti, cominciando ad alzare gli stipendi in ingresso e le borse di ricerca. La seconda edizione di Odff è stata realizzata con il supporto di Regione Fvg, Comune di Udine, Fondazione Friuli e il patrocinio del Ministero delle imprese e made in Italy e Unioncamere.
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