Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
ANSAcom
ANSAcom - In collaborazione con Camera di Commercio Pordenone-Udine
Un mondo in “policrisi”, in cui la crescita della popolazione nei prossimi 25 anni sarà di altri 2 miliardi, con un balzo in avanti esponenziale in soli otto Paesi, India, Pakistan, Indonesia, Usa e in altri quattro Paesi tutti dell’Africa Subsahariana. “Uno spostamento dell’asse ponderale, che andrà necessariamente a cambiare gli scenari geopolitici e geoeconomici degli ultimi anni”. È la riflessione sviluppata oggi dall'economista Marcos Troyjo, i nel primo panel della2/a giornata del forum Open Dialogues for the Future, organizzato a Udine dalla Camera di Commercio Pordenone-Udine in collaborazione con The European House – Ambrosetti. La relazione di Troyjo ha fatto seguito alla lectio magistralis del direttore scientifico del forum Federico Rampini, che ha sviluppato un'ampia analisi sugli Usa. “Il paradosso – ha detto il giornalista – è quello di un’America con un’economia che scoppia di salute, ma con una società malata e un sistema politico ai limiti della patologia grave”. “Un'eventuale rielezione di Biden e una sconfitta di Trump – ha poi evidenziato - non sconfiggeranno il rischio isolazionismo dell’America. Perché non c’è solo un isolazionismo di destra, ma oggi c’è anche un isolazionismo di sinistra potentissimo, egemone nelle università americane”. Al forum è intervenuto anche il presidente Unioncamere Andrea Prete, che si è concentrato sul tema della denatalità, come scenario che Paesi come l’Italia dovranno affrontare, ragionando su possibili interventi come “l’immigrazione regolata – ha detto – ma anche con una formazione che preceda l’arrivo in Italia, ma anche la ri-attrazione di italiani di seconda e terza generazione dai Paesi esteri d’emigrazione”.
A seguire, una videointervista fatta all'ex direttore della Cia David Patraeus, che ha consegnato alla platea una considerazione sulla necessità che Israele riveda la sua strategia nell'operazione militare a Gaza, pur condividendo la necessità da parte di Tel Aviv di “distruggere Hamas, rendendo il nemico incapace di ricostituirsi”. Spazio poi a un approfondimento sulle relazioni con gli States. Robert Allegrini, presidente della National Italian American Foundation, è intervenuto nel secondo panel della mattinata di Open Dialogues, “da fan dell’Italia», spronando gli italiani a cambiare l’atteggiamento fortemente autocritico, fatto che contribuiscono a creare una percezione negativa dell’Italia nei contesti internazionali, “mentre avete infiniti motivi per essere orgogliosi di voi e del vostro Paese”. Nel secondo panel, anche il focus sulle relazioni economiche Fvg Usa. Innanzitutto, con l’esperienza di Luigino Pozzo di Pmp Industries. "Noi definiamo Occidente e America come “mercato qualificato”, mentre l’Asia come “mercato tradizionale” – ha spiegato Pozzo –; l'America e l’Europa sono qualificati perché basano gli sviluppi futuri su crescita tecnologica e innovazione”. Lydia Alessio-Vernì ( Agenzia Lavoro & SviluppoImpresa della Regione Fvg) ha poi spiegato il percorso di accreditamento della Regione Fvg negli States. Gli investimenti diretti esteri dall’Area Ocse, ha riferito la dirigente, “sono aumentati del 47% dal prepandemia, e su questi flussi gli Usa sono una delle più grandi fonti. In termini di attrazione degli investimenti la situazione è dunque molto favorevole”.
ANSAcom - In collaborazione con Camera di Commercio Pordenone-Udine
Ultima ora