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ANSAcom - In collaborazione con Generali
CityLife, l’area dell’ex quartiere fieristico di Milano, ha ottenuto oggi tre certificazioni internazionali “Premium” legate alla sostenibilità. Un risultato che evidenzia il successo di un progetto che ha rivoluzionato un intero quartiere del capoluogo lombardo. Come evidenzia Aldo Mazzocco, amministratore delegato di Generali Real Estate e presidente di CityLife, a margine della consegna delle certificazioni, avvenuta nella torre Generali proprio a CityLife. “Queste tre certificazioni sono una bella gioia, perché siamo abituati alle certificazioni dei singoli edifici, ma queste certificazioni riguardano l’intero quartiere di CityLife, i 36 ettari, di cui 18 a parco pubblico e il resto a un mix di funzioni e di popolazione diverse. Quindi è un po’ la prova che quello che stiamo facendo come quartiere sia sostenibile. Cosa significa sostenibile? Ci sono mille definizioni, ma a me piace tradurla in un luogo dove la gente vive bene, lavora bene e passa bene il tempo libero. È un posto sicuro, un posto pulito e dove il verde è una parte sostanziale e ben tenuta. Dopo di che c’è ovviamente il basso consumo energetico, le basse emissioni, ma queste certificazioni secondo me riguardano soprattutto la S di Esg, che spesso viene un po’ trascurata” ha dichiarato Aldo Mazzocco. Ma, come sottolinea l’ad di Generali Real Estate, CityLife non è ancora finita. “A fine luglio sono partiti i lavori dell’ultimo grande edificio, che insieme agli altri tre di fatto diventa un museo a cielo aperto dell’architettura, abbiamo quattro dei più grandi architetti del secolo che hanno progettato questi edifici. Verrà completato entro fine 2025, ricordiamo che nel 2026 ci saranno le Olimpiadi e Milano dev’essere scintillante. Tra i vari lavori il Palazzo delle Scintille, che era stato utilizzato come hub per le vaccinazioni, diventerà un centro di eventi culturali e sociali e CityLife diventa ancora più vivo e pulsante”. Ma una CityLife è un unicum, o è un esempio che può venir riprodotto in altri quartieri di Milano o di altre città italiane? “A livello di settore io da dieci anni insisto che bisogna che il rapporto pubblico/privato porti alla trasformazione di grandi parti della città. La singola ristrutturazione è positiva, ovviamente, ma richiede troppo tempo e non trasmette alla cittadinanza l’immediato impatto. Quando si ha la possibilità di prendere un pezzo di città, pensarlo, pianificarlo ed eseguirlo in tempi ragionevoli, questo alla popolazione fa benissimo, è proprio un salto in avanti” ha concluso Aldo Mazzocco.
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