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ANSAcom - In collaborazione con Challenge Network
Le eccellenze imprenditoriali modenesi in mostra nel roadshow ‘Made in Italy’ ideato da Roberto Santori, che sta conducendo un tour lungo lo stivale per raccontare le aziende gioiello del panorama nazionale “in modo tale da poter creare in ognuno di noi una diversa auto consapevolezza”. Ospiti nella sede di Maserati a Modena ieri sera sono stati quattro imprenditori che rappresentano altrettante prospettive della ricchezza imprenditoriale del territorio modenese. Paolo Barbieri, presidente della cooperativa Cpl, che ha ricordato la nascita a fine ‘800 della ‘Cooperativa di Produzione Lavoro’ creata da trecento lavoratori che decisero di mettersi insieme e che oggi rappresenta una delle realtà più grandi del settore energetico. Federico Desimoni a rappresentare il Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena, che, oltre a muovere un capitale pari a qualcosa come un miliardo di euro, “raggruppa sotto una sigla comune tante realtà imprenditoriali che pur essendo concorrenti producono la stessa cosa, seguendo regole ben precise”. ‘Made in Italy’ ha dato la parola anche al miracolo calcistico del Sassuolo Calcio, che pur essendo una squadra di una città non capoluogo è in Serie A da undici anni, centrando nel suo percorso anche una qualificazione ad una coppa europea e contribuendo alla conquista degli Europei da parte della nazionale azzurra. “La nostra cultura sportiva - ha spiegato Andrea Fabris, direttore organizzativo del Sassuolo Calcio, affrontando il tema del pallone associato alla sostenibilità - ci sta portando grande rilievo a livello nazionale e sicuramente un aspetto importante non è solo legato all’ambito sportivo e dunque agli undici anni in Serie A ma anche al lavoro fatto dal punto di vista delle infrastrutture. Grazie alla nostra proprietà siamo riusciti a realizzare progetti molto importanti come lo stadio di Reggio Emilia completamente trasformato, uno dei gioielli infrastrutturali che ci sono nel nostro paese dal punto di vista degli stadi e soprattutto un centro sportivo all’avanguardia, realizzato con tempistiche quasi miracolose per quello che è il contesto del nostro Paese. Crisi del calcio italiano? Occasione di ripartire dai settori giovanili”. Non poteva mancare la storia della expert.ai di Stefano Spaggiari, azienda che fra le prime negli anni Novanta ha scommesso sull’intelligenza artificiale: “Da giovani studenti con il nostro correttore grammaticale ortografico in italiano partecipammo alla software selection di Microsoft, partendo - ricorda Spaggiari - con pochissime speranze. Dopo tre mesi ci arrivò un fax proprio della Microsoft che ci informava della nostra vittoria. Avevamo vinto la selezione nonostante la presenza di Ibm e Olivetti, fra le altre. In quel momento abbiamo capito che con la gestione della lingua potevamo sostenerci, vivere. Che avevamo realizzato il nostro progetto”.
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