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ANSAcom - In collaborazione con Challenge Network
“Siamo qui per dare voce, costante nel tempo, alle eccellenze italiane. Nel Paese ci sono tante cose che non funzionano, ma non è il nostro obiettivo parlare di quello: i social, la tv, la stampa, i media sono pieni di narrazione negativa sul nostro Paese, noi vogliamo fare un’azione di contaminazione di tutto quello di positivo che invece c’è”. Roberto Santori, fondatore della community ‘Made in Italy’, ha portato questo messaggio ieri a Modena, nella sede di Maserati, dove si è svolto il road show dedicato all’eccellenza italiana e alla cultura d’impresa. Terza tappa, quella emiliana di ‘Tradizione e Innovazione Made in Italy’. “Secondo noi - le parole di Santori - è importante partire da quello che funziona, da ciò che eccelle in Italia. È importante conquistare una auto consapevolezza delle nostre potenzialità e soprattutto portare queste eccellenze all’estero per dare una voce ancora più forte di quella che già abbiamo. La percezione del Made in Italy all’estero è altissima, forse dobbiamo fare un po’ di comunicazione su noi stessi per far crescere la nostra consapevolezza delle potenzialità forti che abbiamo. Se mettiamo il dito sulla cartina dell’Italia ovunque troviamo storie di imprese e imprenditori che hanno faticato, studiato e lavorato, che hanno fallito e sono ripartiti, creando valore per se stessi e per il territorio in cui vivono e per il Paese. Quindi è bene viaggiare e uscire dalle classiche sedi, come Roma e Milano, e andare sul territorio. Che è proprio quello che stiamo facendo”. L’evento ha portato a focalizzare alcune storie imprenditoriali del territorio modenese più affascinanti, come quella del colosso cooperativo Cpl Concordia, del Consorzio Aceto Balsamico, Sassuolo Calcio e export.ai, azienda specializzata nell’intelligenza artificiale. “Sul tema del Made in Italy - aggiunge Santori - abbiamo appena terminato un percorso formativo di trenta giornate, per trenta ragazzi, con trenta borse di studio, quindi totalmente finanziato, con la collaborazione on Manpower, che ha l’obiettivo di fare un focus su tutte le potenzialità della comunicazione applicate al mondo del Made in Italy. Ci auguriamo questi ragazzi possano essere ‘assorbiti’ nel mondo del lavoro velocemente perché il mercato ha bisogno di una narrazione positiva del Made in Italy e quindi per prima cosa dobbiamo invertire la comunicazione da negativa a positiva, l’unico modo è quello di cambiare il modo di comunicare e cambiare lo storytelling del nostro Paese”.
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