BEIRUT - Ha annunciato le sue dimissioni poco fa a Beirut il ministro dell'Informazione libanese George Qurdahi, al centro da oltre un mese di una crisi diplomatica, commerciale e politica tra Beirut e l'Arabia Saudita. In una conferenza stampa svoltasi nella capitale libanese e trasmessa in diretta tv, Qurdahi ha detto che si dimette "perché gli interessi del Libano e dei libanesi vengono prima di ogni altra cosa".
Alcune settimane fa, le dichiarazioni televisive di Qurdahi sulla guerra in Yemen, considerate ostili a Riad, avevano suscitato la dura reazione del regno petrolifero del Golfo e dei suoi alleati, Kuwait, Bahrain ed Emirati Arabi Uniti. Qurdahi ha oggi confermato che la decisione di dimettersi, dopo settimane di pressioni giunte dalla Lega Araba e da diverse cancellerie straniere, è stata presa dopo la pressante richiesta della Francia. Il presidente Emmanuel Macron comincia oggi una visita nei paesi arabi del Golfo ed è atteso un incontro col principe ereditario saudita Muhammad ben Salman. "I francesi volevano che io mi dimettessi prima della visita di Macron in Arabia saudita, visto che questo avrebbe potuto contribuire a intavolare un dialogo con i responsabili sauditi", ha detto Qurdahi.
Riad e i suoi alleati hanno richiamato a ottobre i loro ambasciatori a Beirut ed espulso gli ambasciatori libanesi nelle rispettive capitali. L'Arabia Saudita ha congelato le importazioni commerciali dal Libano, paese travolto dalla peggiore crisi finanziaria degli ultimi decenni.
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