Lo ha detto l'inviato speciale dell'Ue nel Golfo Luigi Di Maio intervenendo al Salone della Giustizia.
"Abbiamo iniziato a migliorarle da un paio d'anni, perché sicuramente i Paesi del Golfo, soprattutto quelli del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg) hanno già ottime relazioni bilaterali con i Paesi più importanti dell'Ue. Ma le relazioni con l'Unione possono migliorare molto ed è per questo che due anni fa come Unione Europea decidemmo di approvare una nuova strategia per elevare il livello della partnership. Su investimenti e commercio, su energie rinnovabili, su diplomazia climatica, sulla sicurezza, sugli scambi tra studenti, ricercatori e turisti e anche nelle relazioni istituzionali", ha affermato.
Una strategia, ha proseguito, "per creare dei canali di cooperazione strategica. Questa strategia ha avuto il suo culmine circa un mese fa, il 16 ottobre a Bruxelles, dove si è tenuto per la prima volta un incontro tra i leader dell'Unione Europea e dei Paesi del Golfo al quale ha preso parte tra gli altri anche il presidente Meloni. E' un progresso importantissimo ma dall'altro lato segnala quanto stessimo un po' indietro. Dobbiamo colmare questo gap tra rapporti bilaterali e quelli con l'Ue e lo stiamo facendo da due anni con la nuova strategia e con un rappresentante speciale, da quando sono stato nominato proprio per implementarla".
Pur notando la distanza che c'è con l'Ue in termini di diritti umani e democrazia, Di Maio ha ricordato le molte volte in cui i Paesi del Golfo hanno agito da mediatori - dall'Ucraina a Gaza, fino all'esodo degli occidentali dall'Afghanistan. E ha segnalato come molti di loro stiano diversificando la produzione energetica al di là del petrolio: i Paesi del Ccg "saranno il più grande produttore ed esportatore di idrogeno dal 2030, loro dicono, ma secondo me anche prima, e non solo idrogeno blu anche idrogeno verde. E noi come Unione Europea dovremo importare dal 2030 a 10 milioni di tonnellate di idrogeno all'anno".
(ANSAmed).
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