Due opere realizzate dall'artista
ed esule spagnolo Josè Ortega, che visse a Matera dal 1972 al
1975 durante la dittatura franchista, sono entrate a far parte
da oggi della collezione di bassorilievi policromi in cartapesta
del museo ''Casa di Ortega'' nei rioni Sassi.
Si tratta di una tela del 1968, senza titolo, di medie
dimensioni, e un telero del 1982 intitolato El 23-F. La prima,
che rappresenta una scena della repressione franchista arriva da
Bologna, donata della Famiglia Venturi. E' stata esposta in
Italia nella primavera del 1972 a Roma e Milano, in occasione
della mostra "Amnistia. Que trata de Espana", iniziativa
organizzata dalla Cgil con lo scopo di raccogliere fondi per il
movimento operaio clandestino in Spagna e per la rivista Mundo
Obrero, con la quale Ortega collaborava.
L'altra, El 23-F, è un telero lungo cinque metri e alto due,
ripartito in tre pannelli, giunto nel 2014 , donato da Marivì
Nebreda alla Fondazione Zetema e da questa alla Casa di Ortega.
Venne realizzato tra il 1981 e il 1982. Raffigura le fasi
cruciali di un tentativo di colpo di Stato culminato nella
irruzione all'interno del Parlamento spagnolo del colonnello
della guardia civil Antonio Tejero Molina, avvenuto il 23
febbraio 1981 in occasione del voto di fiducia per il capo del
governo Leopoldo Calvo Sotelo. L'artista spagnolo aveva
riprodotto in primo piano i volti del presidente del parlamento
uscente, Adolfo Suarez Gonzalez, e del segretario del partito
comunista, Santiago Carrillo, e quelli sfumati o simili a
manichini di quanti avevano preferito nascondersi sotto i
banchi.
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