Sono emerse "profondo
disomogeneità regionali" da un'analisi della Fondazione Gimbe
sulla "completezza e l'utilizzo del Fascicolo sanitario
elettronico (Fse) nelle Regioni italiane": lo ha reso noto la
stessa Fondazione, spiegando che il Fse è uno "strumento
cruciale per l'accessibilità ai servizi sanitari". L'analisi ha
fatto emergere "vere e proprie 'fratture digitali' sia in
termini di servizi offerti sia di utilizzo da parte di cittadini
e professionisti sanitari".
Per quanto riguarda la Basilicata, "nel Fse regionale sono
disponibili ad oggi 12 tipologie documentali su 16 pari al 75
per cento del totale dei documenti (media Italia 79 per cento);
la percentuale di servizi disponibili nel Fse attualmente è pari
al 28 per cento; al 31 agosto 2024, il quattro per cento dei
cittadini ha espresso il consenso alla consultazione dei propri
documenti nel Fse da parte di medici e operatori del Ssn (media
Italia 41 per cento); tra giugno e agosto 2024, il tre per cento
dei cittadini ha utilizzato il Fse nei 90 giorni antecedenti
alla data di rilevazione (media Italia 18 per cento); tra giugno
e agosto 2024, il 100 per cento dei medici di medicina generale
e dei pediatri di libera scelta ha effettuato almeno
un'operazione sul Fse; al 31 agosto 2024 - conclude la nota - il
93 per cento dei medici specialisti delle aziende sanitarie
risulta abilitato all'utilizzo del Fse (media Italia 76 per
cento)".
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