"La vera e propria novità per la
nostra attività nel 2024 è stata la gestione dell'emergenza
idrica": è quanto ha detto, tracciando un bilancio dell'anno
appena concluso, il presidente nazionale del "Gruppo Lucano" di
Protezione civile, Pierluigi Martoccia, stamani a Potenza,
durante un incontro con i giornalisti.
"Dal Covid in poi ci siamo avvicinati sempre a nuove
emergenze - ha aggiunto - e vedere le dighe vuote, immaginando
scenari apocalittici, mettendoci al servizio delle 29 comunità
coinvolte dalla mancanza di acqua, è stato qualcosa di
impressionante".
Nell'arco dell'anno sono stati più di 500 gli interventi
dell'antincendio, oltre 800 le ore lavorate dai volontari nella
gestione della sala operativa con la Regione Basilicata, 300 i
ragazzi che hanno svolto attività di servizio civile e 12 i
campi scuola con 30 ospiti a settimana per avvicinare i più
giovani al mondo della protezione civile e della gestione delle
emergenze. Il gruppo ha anche inviato aiuti alla popolazione di
Valencia, dopo l'alluvione dello scorso ottobre, e nell'ultimo
triennio aiutato in Turchia, dopo il terremoto, e si è schierato
al fianco della popolazione ucraina, durante la fase iniziale
del conflitto, aumentando in maniera importante la
considerazione nazionale di quella che è "l'unica struttura del
Sud Italia iscritta nell'elenco centrale della Protezione Civile
dal 2019".
Martoccia ha infine sottolineato una delle carenze
"strutturali" del gruppo, che abbraccia anche i territori di
Cosenza e Salerno, oltre quelli delle due province lucane: "Non
abbiamo una sede, pur avendone individuata una a Tramutola, in
Val d'Agri. Era stata iniziata una interlocuzione in Regione con
la prima giunta Bardi - ha spiegato - ma adesso la questione si
è impantanata al Dipartimento Agricoltura e non ne conosciamo i
motivi".
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