E' durato quasi un anno e
mezzo il processo che ha portato alla condanna a sei anni di
reclusione dell'ex sindaco di Reggio Calabria Giuseppe
Scopelliti, ora presidente della Regione, e dei tre revisori dei
conti del Comune.
Il processo ha avuto origine dalle autoliquidazioni che
avrebbe fatto l'ex dirigente dell'Ufficio finanze del Comune
Orsola Fallara, suicidatasi nel 2010. Le parcelle che Orsola
Fallara si liquidò, per un importo di 750 mila euro, erano da
mettere in relazione al suo incarico di rappresentante del
Comune nella Commissione tributaria.
L'inchiesta fu avviata dalla Procura della Repubblica di
Reggio Calabria nell'ottobre del 2011. Si è poi estesa e la
Procura reggina ha disposto una serie di accertamenti tecnici
sui conti del Comune dai quali sarebbero emerse una serie di
irregolarità nei bilanci dell'ente dal 2008 al 2010. Della
vicenda si sono occupati anche gli ispettori generali delle
Finanze.
Nel luglio del 2012 è stato disposto il rinvio a giudizio
degli imputati, mentre il dibattimento ha avuto inizio il 7
novembre del 2012. Nel corso delle udienze sono stati sentiti
numerosi testi dell'accusa e della difesa.
Scopelliti, nel corso del suo interrogatorio, aveva riferito
ai giudici che il 2 novembre del 2009 chiese conto alla Fallara
delle autoliquidazioni delle parcelle e la funzionaria gli
disse: "mi vergogno, ma e' tutto vero". Da quel momento i
"nostri rapporti - aveva detto Scopelliti ai giudici - si
interruppero".
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