Molte novità e poche conferme
nel nuovo Consiglio regionale della Calabria uscito dalle
elezioni regionali di domenica e lunedì scorsi. Sei le donne,
compresa la candidata presidente del centrosinistra Amalia
Bruni, entrata come migliore sconfitta. Al centrodestra vanno 20
seggi, 7 al centrosinistra e 2 a Luigi de Magistris.
Tra i 7 consiglieri di Fi (ne guadagna 2 rispetto al 2020)
trovano conferma l'assessore uscente all'Agricoltura Gallo e il
consigliere Giovanni Arruzzolo. Nuovi gli altri: Katya Gentile
(già vice sindaca di Cosenza e figlia del già assessore
regionale Pino Gentile), Pasqualina Straface (ex sindaca di
Corigliano) Michele Comito, Valeria Fedele, Giuseppe Mattiani.
Novità anche tra Fdi (che conferma i 4 seggi del 2020) dove al
fianco dei confermati Fausto Orsomarso, assessore uscente al
Lavoro, e Giuseppe Neri, ci sono Luciana De Francesco e Antonio
Montuoro. Anche la Lega conferma i 4 seggi portando due volti
nuovi, Simona Loizzo (medico, vedova di Lucio Marrocco,
responsabile della vaccinazione anti Covid-19 sul personale
ospedaliero a Cosenza, suicidatosi nel gennaio scorso) e
Giuseppe Gelardi e due uscenti, Filippo Mancuso e Pietro Raso.
Alla prima esperienza in Regione anche i due esponenti di
Coraggio Italia, Francesco De Nisi (ex presidente della
Provincia di Vibo Valentia) e Salvatore Cirillo, così come
Giacomo Crinò di Forza Azzurri che poi schiera l'uscente
Pierluigi Caputo. Una conferma per l'Udc con Giuseppe Graziano.
Nel centrosinistra, oltre ad Amalia Bruni, entrano a Palazzo
Campanella 5 dem (lo stesso numero del 2020). Oltre al vice
presidente uscente Nicola Irto (indicato come candidato
presidente nella fase di avvicinamento alle elezioni e che poi
ha fatto un passo di lato) ed al capogruppo Domenico Bevacqua,
sono entrati 3 volti nuovi: Franco Iacucci (presidente della
provincia di Cosenza), Ernesto Alecci (sindaco di Soverato) e
Raffaele Mammoliti. Volti nuovi i due consiglieri M5S - per il
Movimento è la prima volta in regione - Davide Tavernise e
Francesco Afflitto. Lo stesso vale per i due esponenti della
lista de Magistris presidente che sosteneva la candidatura
dell'ex sindaco di Napoli, Ferdinando Laghi e Antonio Lo
Schiavo.
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