Prime sepolture per le vittime del naufragio avvenuto domenica 26 febbraio sulla spiaggia di Steccato di Cutro. Nel tardo pomeriggio la prima bara, quella di un ragazzo afgano di 24 anni, Nizami Hamid, ha lasciato la camera ardente allestita nel Palamilone. L'inumazione secondo il rituale musulmano, su richiesta dei parenti, avverrà domani nel cimitero di Crotone.
Per quanto riguarda le altre salme sono finora una quarantina le richieste di trasferimento. Le istanze, raccolte attraverso operatori del terzo settore e funzionari dei comuni di Crotone e Cutro, sono state presentate alla Prefettura di Crotone.
Gran parte dei trasferimenti richiesti è per l'Afghanistan mentre una minima percentuale verso la Germania dove vivono parenti delle vittime. Il Ministero dell'Interno ha dato la disponibilità a coprire i costi per il trasferimento all'estero ma, soprattutto per le vittime afgane che sono la maggior parte si attende anche l'intervento della Farnesina.
La Prefettura di Crotone, al termine della riunione quotidiana del Centro coordinamento soccorsi ha anche reso noto che sono state identificate 64 vittime su 70 e le nazionalità dei deceduti: 57 sono dell'Afghanistan, 3 Pakistan, 1 Tunisia, 1 Iran, 1 Siria ed 1 Palestina. Tra i deceduti ci sono 16 minori che sono stati tutti identificati grazie al lavoro della polizia scientifica di Crotone. I superstiti risultano in totale 79 di cui, come ha reso noto stamani l'Azienda sanitaria provinciale di Crotone, 8 sono ancora ricoverati ma le condizioni non presentano preoccupazioni. Tra loro ci sono 3 bambini ricoverati presso il reparto di pediatria. Le ricerche, coordinate dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria - secondo quanto riferito al termine della riunione - proseguiranno ad oltranza con mezzi aerei, navali, nucleo di sommozzatori, droni e con il personale di presidio a terra di Guardia Costiera, Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Protezione Civile regionale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA