Nove consiglieri comunali di Scalea
- 7 della minoranza e 2 ex componenti della maggioranza - sui 17
complessivi, hanno protocollato questa mattina le loro
dimissioni, precedentemente firmate davanti un notaio.
Le dimissioni sono state presentate "concordemente,
contestualmente, con effetto immediato e irrevocabilmente" e "al
fine di provocare lo scioglimento del Consiglio comunale di
Scalea", si legge nell'atto notarile. Ora, si attendono i
conseguenti provvedimenti del prefetto di Cosenza.
Il documento è stato sottoscritto dai consiglieri di
minoranza Eugenio Orrico (Scalea bene comune), Francesco
Silvestri, Giovanna Versace, Angelo Paravati e Raffaele D'Anna
(Per Scalea), Giuseppe Angona (indipendente, ex consigliere
maggioranza) e Giuseppe Torrano (indipendente, ex lista Perrotta
entrato in consiglio al posto della dimissionaria Maria Teresa
Faillace). A loro si sono aggiunti due consiglieri provenienti
dal gruppo con il quale il sindaco Giacomo Perrotta aveva vinto
le scorse elezioni comunali, ovvero, l'ex vicesindaco Annalisa
Alfano e l'ex capogruppo di maggioranza in consiglio Giovanna
Fiore (a sua volta entrata in consiglio al posto della
dimissionaria Francesca Vittorino).
"È stato un onore servire il mio paese", ha scritto su
Facebook il sindaco di Scalea rinviando a breve un'analisi di
quanto avvenuto.
Da mesi, ormai, si inseguivano voci circa la possibilità di
una caduta dell'amministrazione Perrotta, concretizzatasi oggi e
dettata in particolare dai movimenti politici all'interno della
maggioranza, anche in previsione delle prossime elezioni
regionali, che hanno provocato dimissioni di consiglieri
comunali, poi surrogati, ma anche fuoriuscite dalla giunta e
passaggi all'opposizione. Recentemente aveva fatto discutere
l'ingresso del sindaco Giacomo Perrotta in Forza Italia, partito
contemporaneamente rappresentato in consiglio da alcuni
consiglieri di minoranza. Una decisione giudicata quanto meno
incompatibile con la presenza in maggioranza di esponenti di
altre forze politiche, tra cui Italia del Meridione (Alfano), e
Movimento 5 Stelle, rappresentato dal presidente del consiglio
comunale, Gaetano Bruno, dimessosi dalla carica e passato
all'opposizione proprio a seguito del tesseramento di Perrotta
con il partito di Berlusconi.
Appena dieci giorni fa, era stata presentata dalle minoranze
una mozione di sfiducia a Perrotta che però non era passata nel
corso del Consiglio comunale convocato ad hoc. In quella
occasione, otto consiglieri avevano votato a favore, sette
contro, e Bruno era uscito dall'aula prima del voto.
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