Sessanta sessantenni "troppo
giovani per tirare i remi in barca e troppo vecchi per tirare la
barca a remi" sono i protagonisti del nuovo libro di Gabriele
Bojano, giornalista del Corriere del Mezzogiorno, "I favolosi
60" (Linea edizioni).
Si tratta di un'antologia, da qualche giorno in tutte le
librerie, di persone e personaggi, noti - Rosario Fiorello,
Giorgio Panariello ma anche Heather Parisi, Kenneth Branagh -
poco noti o del tutto sconosciuti, che hanno in comune l'aver
festeggiato nel 2020 il loro sessantesimo compleanno. Proprio
come l'autore che approfitta di questa singolarità per
raccontare e raccontarsi. Un esperimento di narrazione
autobiografica inserita però in un contesto più ampio, dato
dalle interconnessioni e interazioni con i "favolosi 60".
"L'idea - spiega Bojano - mi è venuta a ridosso del mio 60esimo
compleanno, ho pensato a tutti quei coetanei impossibilitati
come me a festeggiare, causa pandemia, e allora ho cominciato a
cercarli, uno ad uno, e a trovare in ciascuno di loro qualcosa
che potesse accomunarli a me". Ne è venuto fuori un memoir molto
insolito, che Antonio Polito, editorialista del Corriere della
Sera, nella prefazione ha definito, "un piccolo colpo di genio".
Bojano che oltre all'arte della scrittura ha sempre fatto
propria anche l'arte dell'ironia, spiega che "è un libro che non
vuole essere auto celebrativo, in cui racconto anche i momenti
no". Non solo, spazio anche alle "situazioni imbarazzanti".
"Come quella volta che a Positano, nel presentare in pubblico
Simona Ventura, usai un'espressione ("il sorriso che non conosce
confini") che Sandro Ciotti invece adoperava per Maria Teresa
Ruta. Ricordavo male, lei me lo fece notare e io volevo
sprofondare", racconta l'autore.
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