Al termine di una tornata tra le più incerte, caratterizzata da una forte astensione, Carlo Marino, esponente del Pd sostenuto dal centrosinistra, è stato riconfermato al ballottaggio sindaco di Caserta. Marino, avvocato cassazionista, sposato con quattro figlie, ha ottenuto il 53,65% delle preferenze pari a 15.196 voti contro il 46,35% di Gianpiero Zinzi (13.129 preferenze), esponente leghista appoggiato da Fratelli d'Italia e Forza Italia; al ballottaggio nel 2016 Marino aveva battuto il forzista Riccardo Ventre con un margine ben più ampio (il 62,75%). Molto ampio l'astensionismo, con meno della metà dei casertani (46,62%) che ha votato al secondo turno, dato comunque più alto rispetto al 2016 (allora al secondo turno votò il 36% degli elettori). "Ha vinto la continuità amministrativa e il meridionalismo. Abbiamo vinto contro tutto e contro tutti. Siamo stati bersagliati dalla macchina del fango leghista ma siamo riusciti a prevalere. Caserta non si lega ed è pronta a ritornare protagonista in Campania e nel Sud Italia" ha commentato a caldo Marino, accolto dai suoi sostenitori al comitato elettorale a suon di urla e fuochi di artificio. Marino ha subito voluto rimarcare la sconfitta della Lega, che aveva puntato su Zinzi per "prendersi" il primo capoluogo di provincia del Sud. "Marino ha vinto - ha ammesso lo stesso Zinzi già prima che finissero di essere scrutinate le 91 sezioni elettorali - e quindi congratulazioni e auguri di buon lavoro.
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