(ANSA) - NAPOLI, 15 FEB - Durante il periodo critico della
pandemia si sarebbero impossessati di un centinaio di tamponi
per la rilevazione del Covid-19 riservati ai dipendenti di
un'Asl di Napoli poi utilizzati per amici e parenti in cambio di
50 euro ciascuno. E' quanto ha scoperto il Nas del capoluogo
campano che al termine di indagini coordinate dalla Procura
(Seconda Sezione, reati contro la pubblica amministrazione,
coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Ferrigno) ha
notificato due infermieri fratelli gemelli in servizio presso
l'Asl, una sospensione della durata di un anno dall'esercizio
del pubblico servizio emessa dal Gip.
I due fratelli - a cui gli inquirenti contestano i reati di
peculato, falso ideologico e truffa - dopo avere praticato il
tampone, hanno inserito nel database i reali nominativi dei loro
"clienti" e questo ha consentito successivamente di rilevare che
quelle persone non erano dipendenti dell'Asl.
Indagando su questa vicenda i carabinieri del NAS di Napoli
(coordinato dal comandante Alessandro Cisternino) hanno anche
scoperto che uno degli infermieri risultava in malattia mentre
partecipava a un corso formativo in ambito sanitario. (ANSA).