(ANSA) - CASERTA, 11 MAR - Ennesima aggressione nel carcere
di Santa Maria Capua Vetere dove un detenuto del reparto Nilo
(reparto già noto alle cronache per i fatti accaduti durante le
rivolte) ha aggredito un poliziotto penitenziario prendendolo a
pugni e provocandogli una lacerazione per la quale il poliziotto
ha subito una decina di punti di sutura alla testa. Lo rende
noto il segretario regionale Asppe Campania, sigla confederata
Consipe, Luigi Castaldo secondo il quale "purtroppo le
aggressioni sono all'ordine del giorno e l'immagine del Corpo di
Polizia Penitenziaria da questo punto di vista è sempre più
oggetto di attacchi pur seguendo le indicazioni trattamentali di
un Paese civile e rispettoso delle regole. Oggi - continua - il
poliziotto penitenziario è preso di mira ed è capro espiatorio
di un sistema penitenziario imploso ed al collasso, sia per la
mancanza di personale di Polizia Penitenziaria, sia per la
mancanza di figure professionali (psichiatri ed educatori) che
di risorse strumentali idonee".
Per Castaldo "reprimere senza dare alternative crea solo
tanta violenza e disagio che ricade sugli umili servitori dello
Stato in uniforme blu che pur dimostrando tanta umanità e
deontologia come appartenenti ad un decoroso e dignitoso Corpo
dello Stato, come quello della Polizia Penitenziaria, sono
continuamente e ripetutamente vittime di violenti aggressioni
come quella di oggi". Per il segretario generale Asppe
confederata Consipe Claudio Marcangeli, "il Governo deve
intervenire con urgenza a ripristinare i ruoli e ridare il
meritato e dovuto prestigio ad un Corpo dello Stato messo in
ginocchio dai tanti tagli, mancano 10.000 poliziotti
penitenziari all'appello". (ANSA).