(Ripetizione con titolo e testo corretti) (ANSA) - NAPOLI, 21 MAR - Figurano anche tre ispettori della Guardia di Finanza e un dirigente dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione in servizio a Napoli tra i 12 destinatari di altrettante misure cautelari (tra cui imprenditori e professionisti) ritenuti appartenenti a un'associazione a delinquere accusata di avere messo a segno un' ingente frode d'Iva di livello transnazionale attraverso la commercializzazione di prodotti elettronici, in particolare di Airpods.
Il sistema escogitato avrebbe reso possibile la frode e anche
la vendita illecita a prezzi estremamente bassi violando le
leggi sulla concorrenza.
A indagare sulla vicenda è stato il Nucleo di Polizia
Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli. I
militari hanno notificato le misure cautelari su richiesta della
Procura Europea che ipotizza, oltre alla frode transnazionale,
anche i reati di corruzione, accesso abusivo ai sistemi
informatici, riciclaggio e autoriciclaggio.
La base dell'associazione è stata localizzata in uno studio
professionale partenopeo, che opera anche all'estero. La frode
si basava proprio di pubblici ufficiali infedeli - finiti tutti
in carcere, tra Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e
Poggioreale, a Napoli - e le indagini della Procura Europea
hanno interessato ben 19 Paesi dell'Unione. I pubblici ufficiali
arrestati, secondo quanto emerso, si sono mostrati disposti a
rivelare informazioni coperte da segreto, acquisite accedendo a
dabatase riservati, in cambio di "mazzette".
La Guardia di Finanza di Napoli ha anche sequestrato beni mobili
e immobili per otto milioni di euro. (ANSA).