(ANSA) - NAPOLI, 02 MAG - Una fiaccolata per ricordare Barbara Capovani, la psichiatra morta dopo essere stata aggredita da un suo ex paziente.
Ma anche per lanciare un allarme sulle condizioni di lavoro degli psichiatri.
Anche
Napoli, come Pisa ed altre città italiane, aderisce
all'iniziativa messa in campo dai sanitari per ricordare la
collega e per fare in modo che non accada più.
"Il decesso della collega Barbara Capovani di Pisa ci lascia
sgomenti, non si può morire di lavoro, non si può morire al
lavoro. Ora è il momento di un assordante silenzio, verrà il
momento di urlare al mondo la nostra indignazione. Ora è il
momento del rispetto, per Barbara Capovani e per la sua
famiglia. Per tutte le vittime di un lavoro che è diventato
troppo duro, troppo pericoloso, troppo opprimente". Con queste
parole le organizzazioni sindacali dei medici, dirigenti
sanitari e veterinari insieme alla Fnomceo si uniscono al dolore
della famiglia e della intera comunità. E così domani sera alle
20, a Napoli, in piazza del Gesù e contemporaneamente a Pisa e
in altre città italiane si accenderà "una fiaccola simbolo della
speranza, per un servizio di cure che oggi più che mai che è al
lumicino".
Un momento per ricordare anche altre vittime come Paola
Labriola, Bruno Gentile e gli altri psichiatri assassinati
mentre svolgevano il loro lavoro. "La società civile deve sapere
delle difficili condizioni di lavoro degli psichiatri- si
sottolinea - Gli psichiatri hanno in parte perduto il loro
valore clinico venendo sempre più spesso utilizzati come scarico
per le tensioni sociali, con il rischio di essere esposti ad
aggressioni anche fatali". (ANSA).