(ANSA) - NAPOLI, 09 MAG - Una didattica innovativa per migliorare l'apprendimento della matematica e ridurre i divari di genere, lavorando fin dalla scuola primaria, attraverso lo sviluppo delle abilità visuo-spaziali che sono presupposti fondamentali per comprendere concetti e relazioni matematiche in modo più diretto con una metodologia che va dal concreto all'astratto.
Lo propone il progetto nazionale Matabì, acronimo di matematica e abilità, promosso dalla Fondazione Agnelli, oggi presentato alla scuola 'Quarati' di Napoli, e realizzato in collaborazione con il Politecnico di Torino e Lego Foudation.
Alla presentazione hanno partecipato, John Elkann, CEO Exor e
presidente della Fondazione Agnelli, Anita Tabacco,
professoressa del Politecnico di Torino, che ha spiegato i
fondamenti pedagogici del progetto e la proposta didattica, e la
dirigente scolastica Marina Esposito. "Imparare la matematica
fin da piccoli è possibile - ha detto Elkann - ed è anche
divertente. Il progetto Matabì che lanciamo oggi si rivolge a
tutte le ragazze e i ragazzi italiani per aiutarli a prendere
familiarità con questa materia, avvicinandoli a un linguaggio
che è alla base di tutto quello che ci circonda. Iniziamo dalla
scuola elementare, proponendo a insegnanti e classi, un progetto
originale e coinvolgente, che dopo una prima sperimentazione
verrà esteso a tutta Italia. C'è tanto talento e tanta curiosità
nei nostri studenti e soprattutto delle nostre studentesse,
anche per le materie scientifiche: con Matabì possiamo
alimentarli un passo alla volta, anzi un mattoncino colorato
dopo l'altro, usando il linguaggio semplice e universale del
gioco". Il progetto Matabì coinvolge 88 classi in diverse città
d'Italia di cui 30 nell'area metropolitana di Napoli e 9 nella
sola scuola 'Quarati', dove si è svolta la sperimentazione. Se
la valutazione d'impatto, affidata a CRENoS Università di
Cagliari, confermerà le iniziali impressioni positive
sull'efficacia del progetto per gli apprendimenti di matematica,
nei prossimi anni l'obiettivo sarà diffondere Matabì nel maggior
numero possibile di scuole del Paese. (ANSA).