(ANSA) - NAPOLI, 01 GIU - Giuseppe Moscati 'amico dei poveri
e dei piccoli' ci ha insegnato che "non esiste cura senza
relazione e non esiste relazione che non sia connotata dalla
cura, dalla cura dell' altro". Lo ha detto monsignor Domenico
Battaglia, arcivescovo di Napoli, al convegno 'La relazione di
cura sull' esempio di San Giuseppe Moscati".
Il rapporto di Moscati con i suoi pazienti "non poteva essere
ridotto a uno scambio economico, a mera opportunità o interesse:
per lui la cura era innanzitutto una vocazione fondata sulla
fiducia nei suoi pazienti che avrebbero potuto onorare la giusta
retribuzione e sul profondo senso di giustizia da cui scaturiva
il suo desiderio di riparare alla diseguaglianze e alla povertà,
curando gratis e addirittura contribuendo di proprio a coloro
che mancavano del necessario".
Battaglia ha concluso : "Io penso che in un mondo in cui la
cura, in tutte le sue forme, viene giustamente
professionalizzata e tecnicizzata occorre fare attenzione a non
perdere mai la vocazione originaria e sorgiva da cui scaturisce
il desiderio del prendersi cura dell' altro. Sia esso il povero
che l' ammalato, un bambino o un anziano. Giuseppe Moscati ci
insegna che per curare realmente, occorre una relazione fatta di
preparazione, scienza, competenze, professionalità ma anche e
soprattutto di passione, amore e vocazione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA