Un mix di musica e teatro nel
segno della canzone classica napoletana ha coinvolto il pubblico
di Piazza Santa Sofia nell'ambito di 'Benevento Città
Spettacolo'. L'Orchestra stabile della Canzone classica
napoletana del Conservatorio 'Nicola Sala' ha, infatti,
presentato 'E stelle 'e Napule, scritto e diretto dal maestro
Luigi Ottaiano, con le voci di Carla Buonerba, Maria Antonietta
Buono, Serena Di Palma, Enzo Romano, Enzo Esposito, Maria
Carmela Tufanisco ed il piccolo Valerio Caiazzo (del gruppo fa
parte anche Rita Salvarezza). L'Orchestra è composta da 8
strumentisti fra insegnanti ed allievi del Conservatorio statale
di Benevento, e anche le voci sono rappresentate da allievi del
'Nicola Sala'. Spiega all'ANSA Ottaiano, docente di Canto, Guida
all'ascolto e Storia delle biografie degli autori: "Scrivo lo
spettacolo anche in base alle capacità e allo spirito dei
ragazzi che partecipano a questo progetto". Il canovaccio? "E'
delineato di volta in volta. Per questo spettacolo di varietà
abbiamo messo in scena, musicalmente e con le scene, prima
l'alba, quindi il tramonto e poi la sera. Abbiamo eseguito
canzoni sulla chitarra e sul mandolino, poi le canzoni relative
al periodo legato all'autunno e all'inverno e quelle sulla
primavera e l'estate, senza 'rivisitazioni' ma solo con qualche
ritocco per armonie e ritmo".
Il tema di fondo è, naturalmente, l'amore declinato in tutte
le sue forme, a partire, dice il maestro Ottaiano, da quello per
la canzone napoletana: "Il popolo napoletano, discendendo dai
greci, si esprime bene cantando". Ogni anno il gruppo propone
30-40 canzoni 'nuove'. "Da tre anni portiamo in scena uno
spettacolo di varietà. L'anno scorso si chiamava 'Simmo 'e
Napule paisà', tre anni fa si chiamava 'Napule bello', il
prossimo si chiamerà "L'Oro di Napoli". E' un format che
Ottaiano e i suoi allievi hanno portato recentemente in diverse
città. "A ottobre faremo qui a Benevento la quarta edizione del
Sannio Festival dedicato alla canzone classica napoletana"
sottolinea Ottaiano mentre riceve i complimenti del pubblico a
fine spettacolo.
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