L'invasione nei mari italiani da
parte del granchio blu (specie Callinectes sapidus), voraci
predatori di molluschi, sta arrecando seri danni produttivi alla
produzione di molluschi bivalvi a livello nazionale, e mette a
rischio ovviamente anche le attività lungo tutta la costa marina
del Casertano. Per controllare il fenomeno, l'Asl di Caserta
diretta da Amedeo Blasotti, attraverso il Dipartimento di
Prevenzione, ha deciso di istituire una apposita Unità di
Monitoraggio e Studio del "Granchio blu" per il litorale
casertano.
L'obiettivo è coinvolgere gli operatori del settore della
pesca e loro associazioni di categoria, quindi monitorare le
produzioni locali, la presenza del granchi blu sul litorale
casertano, oltre ad effettuare ricerche scientifiche
indirizzate, tra le altre, all'ideazione di nuove modalità di
allevamento e di gestione della risorsa naturale dei molluschi
capaci di contrastare la predazione del granchio blu.
L'unità di monitoraggio opererà in collaborazione con la
Regione Campania e con il coinvolgimento del Dipartimento di
Medicina Veterinaria e del Dipartimento di Scienze Biologiche
dell'Università di Napoli, della Stazione Anton Dhorn (Szn),
dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca
Ambientale (Ispra), del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr)
e dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale.
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